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Analisi evento 27-29 ottobre 2018

Aperto da Thomyorke, Mar 30 Ottobre, 2018, 18:20:32

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Meteo Ballino

Riporto il commento del meteorologo Andrea Corigliano, scritto poco fa su Facebook.

In sintesi: il complesso legame tra "eventi estremi" e "cambiamento climatico" esiste, ma non può essere quantificato in base ad un solo evento, seppur disastroso (come quello appena avvenuto).
Insomma, ciò che in maggioranza è emerso da questo interessantissimo topic...

Citazione di: Andrea CoriglianoUNA SETTIMANA DI FORTE MALTEMPO. È COLPA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO? FACCIAMO CHIAREZZA.

In questi giorni la questione che il mondo dell'informazione si pone è se la recente ondata di forte maltempo che ha penalizzato l'Italia può essere collegata al "cambiamento climatico". La domanda in realtà è mal posta perché se parliamo in questi termini sembra che i venti forti, le violente mareggiate e i nubifragi trovino spiegazione in un nuovo stato del clima, quello attuale, diverso da quello di una trentina di anni fa. È la dinamica atmosferica, invece, a formare i sistemi perturbati: il ciclone mediterraneo Vaia che ci ha interessato lunedì 29 ottobre ha assunto la forma di un'intensa depressione che si è formata a seguito all'interazione tra due masse d'aria dalle caratteristiche diametralmente opposte sia per provenienza, sia per valori termo-igrometrici: da un lato aria artica e dall'altro aria subtropicale. Masse d'aria così diverse portano inevitabilmente ad avere accesi contrasti. Semmai, la questione su cui si dovrebbero accendere i riflettori è provare a comprendere il ruolo che viene a svolgere lo stato fisico dell'atmosfera nel quale questi contrasti, che sono all'origine dei fenomeni atmosferici, si verificano. Si tratta di un argomento molto delicato da affrontare e che non fornisce risposte certe perché, tirando in ballo il problema su quanto possa incidere il "cambiamento climatico" in situazioni meteorologiche come quella appena vissuta la scorsa settimana, è come se ci chiedessimo qual è stata la percentuale dell'intensità dei fenomeni che si sono verificati ricollegabile al "cambiamento climatico". In altre parole, se l'atmosfera ha a disposizione una certa quantità di carburante per formare i suoi fenomeni, tirando in ballo il "cambiamento climatico" tra i fattori che hanno causato il maltempo è come se ci chiedessimo, in estrema sintesi, quanto carburante è stato messo in circolo dal "cambiamento climatico". È difficile, se non impossibile, dare una valutazione. Anche perché l'energia sprigionata dall'atmosfera si disperde in varie forme: un'intensa attività elettrica è energia dissipata, un nubifragio è energia dissipata, venti forti e raffiche di vento che raggiungono forza 12 della scala Beaufort sono anch'essi energia dissipata.

C'è però una questione di fondo su cui non ci sono dubbi perché sono le leggi della fisica dell'atmosfera che lo dimostrano. È noto che in un'atmosfera mediamente più calda non solo è capace di incamerare più vapore acqueo per la nota legge di Clausius-Clapeyron, ma è anche più instabile perché se fa più caldo nei bassi strati dell'atmosfera aumentano le velocità verticali, cioè la spinta che sta alla base della formazione di nubi e precipitazioni. Se allora guardiamo il nostro stato atmosferico, cioè quel teatro in cui la dinamica atmosferica si esibisce per formare ciclogenesi e sistemi perturbati, scopriamo che è ormai frequentemente più caldo del normale: tante volte, anche in settembre e ottobre, abbiamo mostrato le anomalie abbondantemente positive di temperatura dell'Italia e della superficie del Mar Mediterraneo dovute a fasi spesso stabili e dominate dai campi di alta pressione che si ripetono ormai di frequente. E così, come è vero che un'atmosfera mediamente più calda è in grado di assorbire una maggiore quantità di vapore acqueo, è anche vero che una superficie marina più calda è in grado di rilasciare all'atmosfera una maggiore quantità di vapore acqueo grazie all'evaporazione. In secondo luogo, la stessa scienza ci dice che questa sorta di "marcia in più" che verrebbe ad avere il marchingegno atmosferico provoca un aumento dei fenomeni estremi. Si tratta di un'evidenza che possiamo considerare in generale, ma che non possiamo (almeno per ora) legare al singolo fenomeno perché non possiamo sapere qual è la percentuale dell'intensità di un fenomeno ricollegabile al "cambiamento climatico". Bastano però le leggi della fisica per assicurarci che il complesso legame tra "eventi estremi" e "cambiamento climatico" esiste.
Studente di Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio - UniTN


ross

Citazione di: elnino il Lun 05 Novembre, 2018, 12:23:14
Nessuno può mettere in discussione che le temperatura eccezionali che registriamo quasi ogni mese sono legate al riscaldamento globale. Tutt'altra storia è dire che il riscaldamento globale causa un aumento nella frequenza dei cicloni extra-tropicali più intensi. Su questo si sa ancora troppo poco, specialmente per il Mediterraneo.

Se volete, un ragionamento che si può fare è che la differenza di temperatura tra polo e tropici sta diminuendo, e quindi anche l'intensità dei cicloni extra-tropicali dovrebbe diminuire. Ma anche questo ragionamento è molto semplicistico e ci possono essere differenze importanti da una regione all'altra (vedi ad esempio questo studio: https://link.springer.com/article/10.1007/s00382-015-2791-y).
Per quanto riguarda il Mediterraneo (https://link.springer.com/article/10.1007/s10113-012-0400-8): "All model simulations show a reduction in the total number of cyclones crossing the Mediterranean region under climate change conditions." e ancora "In spite of the general reduction in total numbers, several cyclones and windstorms of intensity unknown under current climate conditions are identified for the scenario simulations. For these events, no common trend exists in the individual simulations. Thus, they may rather be attributed to long-term (e.g. decadal) variability than to the Greenhouse Gas forcing." Ma probabilmente, cercando bene, si possono anche trovare studi che dicono il contrario. Di certo però non troverete nessuno studio serio che dica che gli estremi di caldo non aumenteranno.

Capitolo anni '20. Ci fu un'eccezionale frequenza di fenomeni piovosi estremi, in particolare tra il 1926 e il 1928:  15-17 maggio 1926 (attualmente l'evento più intenso di cui si hanno misure in primavera), 29 ottobre-3 novembre 1926, 22-23 ottobre 1928, 31 ottobre-4 novembre 1928. A questi si potrebbero aggiungere gli eventi invernali estremi del gennaio 1919 e 1920 (in entrambi i casi oltre 130 mm in 2 giorni in fondovalle). Ci furono poi lunghi periodi secchi (> 40 giorni consecutivi senza pioggia) nell'autunno 1921 e 1922, e poi di nuovo nella primavera 1929.

In generale ho notato che episodi intensi sia piovosi che secchi tendono a concentrarsi negli stessi anni. Anche gli anni '80 del 1800, per esempio, hanno avuto una frequenza anomala sia di siccità che di eventi piovosi intensi. Stessa cosa all'inizio degli anni 2000. Non ho avuto ancora modo di analizzare la cosa in dettaglio (è fuori dallo scopo dei progetti a cui lavoro), ma è probabile che la causa sia da ricercare nella maggiore/minore frequenza di blockings, che evidentemente è affetta da una forte variabilità naturale su scala decennale. Si parla molto in questi giorni dell'articolo di Michael Mann (http://advances.sciencemag.org/content/4/10/eaat3272) sull'amplificazione delle onde di Rossby nel clima futuro, però questo articolo riguarda solo l'estate, non è quindi molto rilevante nel caso specifico.


(sorry, sono scomparso dal forum, ma vi leggo sempre. Sono mesi di grandi cambiamenti per me...e oltretutto noiosetti meteorologicamente, a parte il gran caldazzo che ha imperversato anche quassu nei mesi scorsi)
thread molto interessante. E la domanda se per eventi come quello dei giorni scorsi ci sia una connessione con cambiamenti climatici a larga scala e' piu' che legittima. Ma molto complicata, come s'e' detto piu' volte in questi post.

Io pippo non mi sento di mettere un collegamento diretto tra l'ultima perturbazione  e l'inequivocabile trend termico di origine certamente antropogenica. Possiamo dire che *in teoria* eventi come questo possono essere incattiviti a condizioni al contorno che stanno virando verso un clima piu' caldo, ma l'insieme di eventi che hanno portato alla perturbazione cosi' come e' stata, si sono allineati un po' per caso (aggiungendo il peso dell'uso dell'ambiente montano in questa epoca, nel bene e nel male, sul quale non mi dilungo ma che contribuisce ad amplificare certi impatti atmosferici). Se vuoi resta un dubbio forse sulle acque del mediterraneo, ma anche come dice Yuri link non e' chiaro neanche li e bisogna fare attenzione a non confondere un'anomalia delle acque superficiali con un'anomalia piu' in profondita' su tutto il bacino, che ha un impatto maggiore sulla formazione di tempeste.

Un esempio sulla congiuntura di condizioni che causano l'estremo: i giorni scorsi la marea a Venezia e' stata la quarta piu' alta di sempre. E solo perche' il picco del storm surge e' avvenuto appena dopo il massimo di marea astronomica. Senno' sarebbe stato record, probabilmente comparabile o maggiore del '66.

Tralaltro il discorso di Galbiati sugli scambi meridiani piu' intensi (che in effetti pare vero che stiano diventanto piu' persistenti, ed e' una cosa probabilmente legata all'amplificazione artica) puo' anche essere chiamato in causa per spiegare lunghe siccita' o condizioni anormalmente calde/fredde persistenti in una regione. Insomma, uno se vuole lo usa un po' per tutto e secondo me non ne esce una gran spiegazione

CI furono studi che seguirono le alluvioni che colpirono l'UK nel 2013 che provavano ad attribuire la violenza delle precipitazioni al trend globale, ma mi pare che le conclusioni, di nuovo, non fossero sempre chiare. Se proprio si parla della possibile tendenza ad un aumento della probabilita' che si possano verificare, ma non si hanno ancora osservazioni chiare che questo sia il caso.

Chiaro per me questo basta e avanza per spingere ad un rinnovo dele politiche energetiche, ma sai com'e'....

Mike Mann ha scritto un blog post proprio tentando di rispondere alla domanda sul link tra gli estremi di questa estate 2018 nel mondo (e son stati davvero tanti e incredibili, come in Alaska, senza neve e con poche gelate fino a poche settimane fa per esempio). E' lunghetto e completa i papers che ha linkato Yuri, ma e' interessante http://www.realclimate.org/index.php/archives/2018/10/climate-change-and-extreme-summer-weather-events-the-future-is-still-in-our-hands/

Boh non so se aiuta la discussione, il succo e' che io non userei il singolo evento per fare 1+1 e "visto, te lo avevo detto". Magari aspetterei un po' ancora, tanto quel momento purtroppo arriva sicuro  :D ?*?*? :-\
BAROMETER, n.
An ingenious instrument which indicates what kind of weather we are having. - A. Bierce, The Devil's Dictionary

Thomyorke

Intervengo solo per ringraziare dei numerosi e preziosi contributi alla discussione che a quanto pare ha suscitato notevole interesse: 1700 visite  :o! Abbiamo fornito, credo, un esempio paradigmatico di come una comunità online, formata da autorevoli esperti e non, dovrebbe confrontarsi su tematiche certamente specialistiche ma che in fondo riguardano da vicino la vita di tutti noi cittadini di questo mondo. Grazie!
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

Heinrich

Citazione di: Thomyorke il Lun 05 Novembre, 2018, 21:59:20
Intervengo solo per ringraziare dei numerosi e preziosi contributi alla discussione che a quanto pare ha suscitato notevole interesse: 1700 visite  :o! Abbiamo fornito, credo, un esempio paradigmatico di come una comunità online, formata da autorevoli esperti e non, dovrebbe confrontarsi su tematiche certamente specialistiche ma che in fondo riguardano da vicino la vita di tutti noi cittadini di questo mondo. Grazie!


Esatto!
Sto leggendo il primo link di Michael Mann, quel professore è un eroe!
Interessante, avanti così.



manolo

Per chi fosse interessato allego in PDF un documento relativo all'alluvione del 1966 in Val di Fiemme e in particolar modo alla Val Cadino che allora come oggi era stata duramente colpita.
Si tratta di testimonianze su quei tragici fatti con riferimenti alla situazione meteo di quei giorni,li trovate a pag. 44 del Notiziario.
La storia non si ripete mai uguale ma simile si.

http://www.mcfiemme.eu/documenti/notiziari/agosto-2016.pdf


Se il clima fosse una banca sarebbe già stato salvato (H.Chavez)
La neve ci insegna, che per farsi notare, non c'è bisogno di far rumore

Flavioski

Grazie ancora a tutti per i preziosi contributi, c'è parecchio materiale interessante!!   ;)


stefanocucco83

Citazione di: MrPippoTN il Mer 07 Novembre, 2018, 05:28:26
Un grandissimo prof. Zardi!

https://www.ildolomiti.it/cronaca/2018/maltempo-quel-che-e-successo-deve-farci-invertire-la-rotta-anche-a-trento-temperature
la cosa triste e preoccupante è che questa problematica non è per nulla sentita dalla stragrande maggioranza della popolazione mondiale... ognuno di noi nel suo piccolo spesso ha già tantissimi problemi a cui pensare (lavoro, famiglia etc etc) e di sicuro il clima che cambia, per ora, è l'ultimo dei suoi problemi...anzi per alcuni, il fatto che ci sia più caldo è positivo!  :-X
Secondo me la temperatura salirà ancora e tanto oltre quegli 1,5 gradi nel giro di qualche decennio..

yakopuz

#84
Condivido l'articolo. Tuttavia io questo evento con pioggia e venti forti non lo associo per nulla al gw. L unica cosa che associo al gw sono le temperature estremamente alte. Questo evento mi sembra molto una tempesta atlantica scesa di latitudine più del solito come quelle che succedono più frequenti sul nord Europa. L evento più simile che mi viene in mente è la tempesta Lothar che nel 1999 o 2000 devastò la Francia e la Germania.
Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'

Flavioski

Citazione di: stefanocucco83 il Mer 07 Novembre, 2018, 08:33:37
Citazione di: MrPippoTN il Mer 07 Novembre, 2018, 05:28:26
Un grandissimo prof. Zardi!

https://www.ildolomiti.it/cronaca/2018/maltempo-quel-che-e-successo-deve-farci-invertire-la-rotta-anche-a-trento-temperature
la cosa triste e preoccupante è che questa problematica non è per nulla sentita dalla stragrande maggioranza della popolazione mondiale... ognuno di noi nel suo piccolo spesso ha già tantissimi problemi a cui pensare (lavoro, famiglia etc etc) e di sicuro il clima che cambia, per ora, è l'ultimo dei suoi problemi...anzi per alcuni, il fatto che ci sia più caldo è positivo!  :-X
Secondo me la temperatura salirà ancora e tanto oltre quegli 1,5 gradi nel giro di qualche decennio..

Purtroppo concordo con quanto dici; oddio, se non altro da un po' di tempo se ne parla ed è già qualcosa, ma non è ancora percepito dalla massa come un elemento che può davvero mettere a grosso rischio il nostro futuro e ancor più quello delle prossime generazioni. 
Quello che personalmente mi preoccupa è l'accelerazione del riscaldamento che si sta avendo negli ultimi anni, con tutto quello che questo fatto potrebbe comportare, e infatti giustamente il professor Zardi in un certo senso mette un limite (12 anni), fatto molto importante e nuovo se vogliamo; quasi sempre infatti si sente parlare di <termini> in modo troppo generico, tipo <dopo il 2050> se non <a fine secolo>, mentre il punto di non ritorno potrebbe essere molto più vicino di quanto si sospetti, e forse una scadenza così vicina almeno a qualcuno qualche scrupolo in più lo potrebbe far venire. Forse...

Per quanto invece riguarda la tempesta appena passata, personalmente la considero un evento eccezionale come ce ne sono stati altri in passato, che però si inserisce in un contesto climatico mediamente più caldo e quindi con maggiore energia a disposizione e probabilmente tempi di ritorno più ristretti, e infatti (pur con dati purtroppo solo parziali da poter confrontare) sia a livello di piogge che soprattutto di vento sono/pare siano in diversi casi stati superati i valori degli assimilabili eventi del settembre 1882 e novembre 1966. Che, fra l'altro, sono avvenuti rispettivamente a 84 e 52 anni l'uno dall'altro (rispetto all'ultimo), a proposito dei tempi di ritorno.




Simo94

Vi segnalo questo articolo scritto dalla mia associazione di Verona ciaooo

http://www.meteo4.com/mt/index.php/associazione-mainmenu-97/didattica-mainmenu-48/710-devastazione-forestale

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Thomyorke

Citazione di: Simo94 il Lun 12 Novembre, 2018, 12:17:32
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Eccellente contributo! Grazie...
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Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

El Bonve

Citazione di: Simo94 il Lun 12 Novembre, 2018, 12:17:32
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Ooooooh, era quello che desideravo!

Bellissima analisi approfondita e accurata, grazie.

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Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

Flavioski

Citazione di: Simo94 il Lun 12 Novembre, 2018, 12:17:32
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Bel lavoro, complimenti!  :ok:

Una delle domande che mi facevo ad esempio era come mai qui nella conca di Trento i venti non siano stati (per fortuna!!) eccezionalmente violenti come in altre zone anche della stessa valle, vedi Ala per esempio, pur essendo naturalmente arrivati anche quaggiù al passaggio del fronte; leggendo questo articolo mi rispondo che non trattandosi di venti catabatici <puri> per la natura anabatica del fronte questi hanno raggiunto la massima intensità laddove alla già notevole velocità di base del vento per motivi diciamo sinottici si sono sommate componenti locali quali la canalizzazione forzata o effetti di compressione locali legati alla particolare situazione. Ho interpretato abbastanza bene o sono fuori strada?