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Analisi evento 27-29 ottobre 2018

Aperto da Thomyorke, Mar 30 Ottobre, 2018, 18:20:32

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Bernie

Citazione di: El Bonve il Sab 03 Novembre, 2018, 11:01:39
Proprio perché è talmente singolare e raro io eviterei di far congetture sul gw riguardo a questo episodio.

Voi dite che grazie al gw questo tipo di fenomeni sarà sempre più frequente. In base a cosa? Abbiamo episodi analoghi abbastanza numerosi in passato da poter fare una statistica sul loro cambio di frequenza con l'aumento delle temperature? A me non sembra.

Non abbiamo mezzi e dati per poter dire se un fenomeno di tale portata inizierà a colpirci sempre di più nei prossimi decenni (dio ce ne scampi, sarebbe l'estinzione degli abeti rossi) perché si tratta di un evento praticamente nuovo (parlo del vento) che non ha paragoni con altre dinamiche comunque violente, per quanto mi riguarda qui siamo su tutta un'altra scala sia per estensione che per intensità. Se in futuro vedremo che non si tratta di un episodio isolato, fuori scala, amen, ne prendo atto come è giusto che sia e allora si potranno fare collegamenti con l'aumento delle temperature globali che non siano semplici congetture ma che abbiano una base di partenza un po' più organica.

Per me il vero grande problema del gw non sono tanto i singoli fenomeni, quanto la mancanza di DINAMICITA'. si vive di pattern bloccati ormai, spaziando da lunghissime stasi anticicloniche a sinottiche magari più perturbate ma che colpiscono sempre le stesse zone per mesi.

Detto questo, adesso come adesso a me interesserebbe più un'analisi dell'evento in senso stretto. Quale concatenazione di elementi ha portato dapprima a piogge record, ma soprattutto a una tempesta di scirocco così eccezionale? Quali sono state le zone più esposte e colpite e perché? Come hanno interagito le correnti con l'orografia facendo sì che alcune zone siano state flagellate e altre meno?



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Sono tutti figli dello stesso padre. Il GW.
Non tollero alcuna forma di limitazione della mia libertà personale.

Bernie

Citazione di: MrPippoTN il Sab 03 Novembre, 2018, 20:15:08
Citazione di: Giacomo da Centa il Sab 03 Novembre, 2018, 18:34:11
Occhio però che poi alla fine tendiamo a predicare bene, e poi a passare tante ore della nostra vita su una macchina a fare CO2. Dovremo cambiare gli stili di vita noi, io, tutti, quanto prima.



Insomma, il vero problema, per me, non è tanto la mia auto, quanto il fatto che quando andavo alle elementari sul pianeta eravamo 3-4 miliardi, oggi siamo quasi 8 miliardi e di questo passo fra 100 anni saremo 10 miliardi. Di fronte a queste cifre c'è veramente poco da fare, a livello personale...




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Questo è il problema infatti. Aumentato dall'esplosione economica di Cina e India. E ancora si fanno politiche per favorire la nascita di figli.....si pensa che si deve crescere il PIL all'infinito e amenità simili quando la decrescita economica e demografica è una delle poche soluzioni tampone.
Non tollero alcuna forma di limitazione della mia libertà personale.

Heinrich

Carinzia anche colpitissima! 4500 uomini impegnati e pure alcune unità dell'esercito austriaco.
https://www.stol.it/Artikel/Chronik-im-Ueberblick/Chronik/Nach-Unwetter-leichte-Entspannung-in-Kaernten

Così come quello italiano di là dal confine, lungo tutto il bellunese, di là ragazzi è veramente catastrofica la situazione, con tre ospedali colpiti dal taglio dalla corrente elettrica, e l'impossibilità dei mezzi pesanti di raggiungere i paesi per rifornire di carburante i generatori d'emergenza! Si risolveranno le criticità maggiori entro lunedì, poi sarà il momento dei boschi e delle frazioni lì..

MrPippoTN

#63
Poi ti rendi conto che la politica (eletta democraticamente e quindi colpevolmente dalla maggioranza dei cittadini) va esattamente nella direzione opposta rispetto alle scelte che bisognerebbe fare per salvaguardare il futuro del territorio oltre che del pianeta, e così finisci per rassegnarti all'idea che non ci sono speranze. Ma del resto, finché persino noi appassionati e addetti ai lavori staremo qui a farci le pippe rispetto all'effettivo contributo o meno del gw su questi episodi, non andremo molto lontano.


MrPippoTN

Ogni autunno comunque i tg sono un bollettino di guerra. Oggi, dopo Rapallo, dolomiti e Roma, è il turno della Sicilia. 10 morti. Mi domando: ma è sempre stato così e la percezione del problema viene amplificata dai media, o negli ultimi anni stanno aumentando gli eventi estremi, qui in Italia?

Flavioski

Citazione di: elnino il Sab 03 Novembre, 2018, 11:50:19
Proprio oggi abbiamo sottomesso un paper sui trend di precipitazione nelle Alpi meridionali. Quello che si vede per il Trentino va abbastanza contro i "sentori" di molti di voi, e cioè i fenomeni intensi sono in diminuzione negli ultimi 120 anni (soprattutto in primavera) così come i periodi secchi (soprattutto in estate), ma comunque grossi trends non ce ne sono.

Il fatto è che la variabilità naturale nella nostra regione è molto forte e a volte contro-intuitiva (per esempio, nei decenni in cui il Mediterraneo è più caldo si hanno meno precipitazioni in primavera, come è il caso negli ultimi due decenni).
Se vivessimo ora quello che successe ad esempio negli anni '20 (praticamente metà dei fenomeni estremi del ventesimo secolo sono occorsi in quel decennio, incluse periodi secchi ancora oggi ineguagliati) non ho dubbi che quasi tutti chiamerebbero in causa il global warming.

Per il vento non mi posso esprimere mancando dati storici. Sono certo che ci saranno studi approfonditi sulla dinamica e sull'influenza delle SST piuttosto che di altri fattori, studi che però richiedono tempo.

Volevo fare un paio di domande, anche se ad una hai praticamente già risposto. La prima riguarda proprio i fenomeni estremi degli anni '20, lo sono in base a dati meteorologici o in base a vittime e/o danni causati? Dico questo perché abbiamo visto per esempio che nell'ultimo evento del 2018 almeno a livello di prp sono stati superati i valori del 1966 in diverse stazioni di rilevamento, ma nonostante ciò le vittime per fortuna sono state notevolmente inferiori, pur rendendomi conto che più indietro si va nel tempo e più sia difficile fare un raffronto oggettivo con la realtà attuale.

Inoltre mi sarebbe piaciuto sapere appunto se ci fossero mai stati dei precedenti simili riguardo ai venti distruttivi dell'ultimo evento per durata, intensità ed estensione (e magari danni causati, anche se si è già visto che almeno in parte questi potrebbero essere <camuffati> dal diverso sviluppo dei nostri boschi di allora rispetto a quelli attuali), anche se mi sembra di capire che manchino troppi tasselli per poter dare una risposta esauriente a questa domanda.


E poi volevo fare una mia considerazione: magari sarà un caso, ma andando un po' indietro nel tempo mi sono reso conto che molti degli eventi meteo più pesanti su grande scala a livello europeo si sono verificati circa un paio d'anni dopo episodi rilevanti di <El Niño>: il ciclone del gennaio 1994 che fra le altre cose se non ricordo male devastò le foreste di metà Carpazi, oltre a diversi episodi alluvionali in giro per l'Europa, Italia compresa (Niño 1991-1992), il famoso <uragano Lothar> di fine dicembre 1999, quello della famosa tempesta di Parigi, che devastò i boschi di mezza Francia e Germania, e in seguito a novembre 2000 la peggior piena dell'Adige (a livello locale) prima di quest'ultima (Niño 1997-1998), e adesso questa catena di eventi devastanti a seguito di uno dei più forti episodi del Niño di sempre, quello del 2015-2016.

So che c'è per così dire scetticismo riguardo la presunta influenza dell'ENSO sul clima europeo, ma io di mio tendo a non credere molto al caso, pur rendendomi conto che stabilire certe correlazioni può essere molto complesso.

MrPippoTN

#66
Yuri, Franz, Giacomo, Matteo...
Mi piacerebbe un commento a questa riflessione pubblicata su Facebook da Galbiati:

"Le immagini degli episodi di violento maltempo di questi ultimi giorni, la conta dei danni e delle vittime, hanno lasciato un segno indelebile  in tutti noi e una domanda che molti si fanno (e mi fanno) è se i cambiamenti climatici, il Global Warming, abbiano avuto un ruolo in tutto questo. La risposta non può che essere affermativa! Le anomalie di temperatura e i nuovi record che si susseguono da anni, il caldo fuori stagione  di questo inizio di autunno al quale, come altri colleghi hanno fatto notare, ci stiamo abituando, e che anzi è stato  da molti anche apprezzato (vuoi mettere cenare all'aperto a Milano a fine ottobre?),  i nostri mari caldi come ai tropici, sono i segnali di una rottura dell'equilibrio dei flussi di calore nell'atmosfera. Se poi si aggiunge l'aumento degli scambi tra masse d'aria lungo i meridiani (con più intense puntate dall'alta pressione sub-tropicale verso nord, ma anche delle masse d'aria più fredde verso il Mediterraneo), non è difficile immaginare come questi nuovi scenari abbiano come conseguenza quella di fornire un'enorme quantità  di energia in più ai fenomeni meteorologici, moltiplicandone la forza distruttiva. Purtroppo nei dettagliati resoconti dei disastri provocati dalle piogge e dai venti mi sono imbattuto molto di rado in un'analisi(o almeno un accenno ) circa  il notevole contributo dei cambiamenti climatici e di quanto questi avranno sempre più peso nel rendere  estremi gli eventi meteorologici futuri. L'evento attuale è lì a dimostrare come la scelta di non intervenire con serie azioni di mitigazione e di adattamento avrà un costo economico e in vite umane enorme in futuro. (Nell'immagine satellitare l'imponente vortice ciclonico che ha investito l'Italia)."

Flavio Galbiati,
Centro Epson Meteo



AltoGardameteo

#67
Mah, alcune note espresse da Galbiati sono innegabilmente più che condivisibili, in particolare sulla stoltezza di quelle persone che godono nel fare ape all'aperto ad inizio novembre etc.

Sul resto, rimango dell'idea gia espressa da altri, ovvero che per amore della verità scientifica si debba andare cauti nel dare subito e totalmente la "colpa" al GW di ogni anomalia che accade di questi tempi.


E ripeto: che poi questo possa aiutare a "spaventare" la gente e magari a farla ragionare su alcuni aspetti, va bene ... ma fino ad un certo punto ... preferisco riuscire a far riflettere davvero le persone piuttosto che usare mezzi "tranelli", magari comodi e facili ... se capite cosa intendo ...


MrPippoTN

Ma perché, è rimasto qualcosa di normale, nella meteorologia con cui abbiamo a che fare da qualche anno a questa parte? Io osservo quotidianamente che la temperatura è costantemente sopra la media, da giorni, mesi, anni. Come si può negare che queste anomalie non rappresentino già di per sè il frutto del cambiamento climatico?

MrPippoTN

Rincaro la dose...

An exceptional 850mb temperature anomaly across NNE Europe tomorrow, Nov 5th - more than 16 °C warmer airmass than average! Lowlands will likely be under very strong inversion and will not experience extreme warmth but some higher elevations should see very warm day in the region! Such 850mb (approx. 1500m ASL) values in early November are record breaking there!

Source: wxcharts.eu

AltoGardameteo

Pippo, nessuno sano di mente nega che il clima sia cambiato/impazzito negli ultimi anni.

Io personalmente però, e lo dico anche a rischio di linciaggio, non so bene quanto questo, in percentuale, sia imputabile a cicli naturali e quanto alla mano dell'uomo.

Sono due cose differenti, converrai.


Il che, se mai ve ne fosse bisogno, ovviamente non giusifica un affermazione stile "allora inquiniamo quanto ci pare e piace" ... per i motivi che ho già citato nel post dell'altro ieri.

Flavioski

Citazione di: MrPippoTN il Dom 04 Novembre, 2018, 19:29:07
Ma perché, è rimasto qualcosa di normale, nella meteorologia con cui abbiamo a che fare da qualche anno a questa parte? Io osservo quotidianamente che la temperatura è costantemente sopra la media, da giorni, mesi, anni. Come si può negare che queste anomalie non rappresentino già di per sè il frutto del cambiamento climatico?

Sopra la media degli ultimi 10 anni aggiungo, non solo sulla trentennale, il che è ancora più grave e dimostra che il processo è ancora ampiamente in atto se non in fase di ulteriore accelerazione (almeno qui, sto parlando in base ai miei dati) e non c'è traccia di rallentamento o addirittura arresto come qualcuno afferma, almeno leggendo qua e là in giro per la rete. Se poi questo significhi maggiore energia a disposizione per gli eventi meteorologici non sta a me dirlo, ma a logica propenderei decisamente più per il sì che per il no, pur con tutti i distinguo del caso.

Bernie

Citazione di: AltoGardameteo il Dom 04 Novembre, 2018, 23:02:09
Pippo, nessuno sano di mente nega che il clima sia cambiato/impazzito negli ultimi anni.

Io personalmente però, e lo dico anche a rischio di linciaggio, non so bene quanto questo, in percentuale, sia imputabile a cicli naturali e quanto alla mano dell'uomo.

Sono due cose differenti, converrai.


Il che, se mai ve ne fosse bisogno, ovviamente non giusifica un affermazione stile "allora inquiniamo quanto ci pare e piace" ... per i motivi che ho già citato nel post dell'altro ieri.

E io ripeto all'infinito che i cicli naturali non procedono con questa velocità da primatista mondiale, non azzerano i ghiacciai alpini in 20-30 anni ecc. ecc..
Quelli sono come le tartarughe, procedono con calma.

E' talmente evidente che tutto ciò è nostra causa che per me non è nemmeno da mettere in discussione.
Non tollero alcuna forma di limitazione della mia libertà personale.

MrPippoTN

Citazione di: AltoGardameteo il Dom 04 Novembre, 2018, 23:02:09

Io personalmente però, e lo dico anche a rischio di linciaggio, non so bene quanto questo, in percentuale, sia imputabile a cicli naturali e quanto alla mano dell'uomo.

Io invece lo so, mi spiace. Emerge dagli studi che tutti quanti possiamo fare, perché sono a nostra disposizione, basta avere voglia di approfondire.
Chiederei anche a Ross di intervenire in merito.

elnino

Nessuno può mettere in discussione che le temperatura eccezionali che registriamo quasi ogni mese sono legate al riscaldamento globale. Tutt'altra storia è dire che il riscaldamento globale causa un aumento nella frequenza dei cicloni extra-tropicali più intensi. Su questo si sa ancora troppo poco, specialmente per il Mediterraneo.

Se volete, un ragionamento che si può fare è che la differenza di temperatura tra polo e tropici sta diminuendo, e quindi anche l'intensità dei cicloni extra-tropicali dovrebbe diminuire. Ma anche questo ragionamento è molto semplicistico e ci possono essere differenze importanti da una regione all'altra (vedi ad esempio questo studio: https://link.springer.com/article/10.1007/s00382-015-2791-y).
Per quanto riguarda il Mediterraneo (https://link.springer.com/article/10.1007/s10113-012-0400-8): "All model simulations show a reduction in the total number of cyclones crossing the Mediterranean region under climate change conditions." e ancora "In spite of the general reduction in total numbers, several cyclones and windstorms of intensity unknown under current climate conditions are identified for the scenario simulations. For these events, no common trend exists in the individual simulations. Thus, they may rather be attributed to long-term (e.g. decadal) variability than to the Greenhouse Gas forcing." Ma probabilmente, cercando bene, si possono anche trovare studi che dicono il contrario. Di certo però non troverete nessuno studio serio che dica che gli estremi di caldo non aumenteranno.

Capitolo anni '20. Ci fu un'eccezionale frequenza di fenomeni piovosi estremi, in particolare tra il 1926 e il 1928:  15-17 maggio 1926 (attualmente l'evento più intenso di cui si hanno misure in primavera), 29 ottobre-3 novembre 1926, 22-23 ottobre 1928, 31 ottobre-4 novembre 1928. A questi si potrebbero aggiungere gli eventi invernali estremi del gennaio 1919 e 1920 (in entrambi i casi oltre 130 mm in 2 giorni in fondovalle). Ci furono poi lunghi periodi secchi (> 40 giorni consecutivi senza pioggia) nell'autunno 1921 e 1922, e poi di nuovo nella primavera 1929.

In generale ho notato che episodi intensi sia piovosi che secchi tendono a concentrarsi negli stessi anni. Anche gli anni '80 del 1800, per esempio, hanno avuto una frequenza anomala sia di siccità che di eventi piovosi intensi. Stessa cosa all'inizio degli anni 2000. Non ho avuto ancora modo di analizzare la cosa in dettaglio (è fuori dallo scopo dei progetti a cui lavoro), ma è probabile che la causa sia da ricercare nella maggiore/minore frequenza di blockings, che evidentemente è affetta da una forte variabilità naturale su scala decennale. Si parla molto in questi giorni dell'articolo di Michael Mann (http://advances.sciencemag.org/content/4/10/eaat3272) sull'amplificazione delle onde di Rossby nel clima futuro, però questo articolo riguarda solo l'estate, non è quindi molto rilevante nel caso specifico.
Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org