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Il calo della nevosità in regione

Aperto da MrPippoTN, Mer 07 Febbraio, 2018, 10:28:02

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MrPippoTN

Inauguro un thread dedicato alle evidenze scientifiche relative al calo della nevosità nella nostra regione. Prendo spunto da un articolo contenuto nel numero 77 di Nimbus, rivista della Società Meteorologica Italiana, intitolato: "La neve nella Pianura Padano-Veneta: nuova cartografia 1961-2017". Appena possibile vi scansiono l'intero articolo, e poi ci ragioniamo su.

MrPippoTN

#1
Inizio dall'articolo per intero. Spero si legga, eventualmente scaricatevi le immagini sul pc e leggetevele in locale.





















Giacomo da Centa

Citazione di: MrPippoTN il Mer 07 Febbraio, 2018, 10:55:14
Inizio dall'articolo per intero. Spero si legga, eventualmente scaricatevi le immagini sul pc e leggetevele in locale.

Si potrà acquistare singolarmente questa edizione?

MrPippoTN

Citazione di: Giacomo da Centa il Mer 07 Febbraio, 2018, 10:56:57
Citazione di: MrPippoTN il Mer 07 Febbraio, 2018, 10:55:14
Inizio dall'articolo per intero. Spero si legga, eventualmente scaricatevi le immagini sul pc e leggetevele in locale.

Si potrà acquistare singolarmente questa edizione?

Sì: http://www.nimbus.it/meteoshop/VediLibro.asp?IdArticolo=813&IdPag=1

Giacomo da Centa


MrPippoTN

Cominciamo da un dato di fatto che emerge sin dall'introduzione:





MrPippoTN

#6
Secondo step. Nel 1973 apparve la pubblicazione "La nevosità in Italia nel quarantennio 1921-60" con annessa carta delle quantità medie annue di neve fresca di cui riporto qui sotto una figura incentrata sulla nostra regione con la legenda. Seppure con alcune limitazioni discusse nell'articolo, si tratta dell'unica cartografia al dettaglio mai realizzata sulla neve a scala nazionale. Vorrei farvi notare che nel quarantennio 1921-1960 in Val d'Adige cadevano mediamente tra 41 e 50 cm di neve. A Rovereto, come a Trento, come a Bolzano. Nella zona di Trento Nord e tra Salorno ed Ora gli accumuli erano superiori: siamo nella fascia 51-100 cm stagionali (presumo 60 cm o poco più).




MrPippoTN

#7
Terzo step. La neve fino ad oggi. Ecco la mappa degli accumuli di neve fresca stagionale nel Nord Italia, sotto i 600 metri di quota. Il periodo va dal 1960 al 2017 (lo scorso inverno).



Un paio di considerazioni:

1) Guardate la differenza tra versante nord dell'Appennino e versante sud delle Alpi. Spero che questa immagine metta la parola fine alle diatribe su quale sia il posto nivometricamente più svantaggiato tra il fondovalle trentino e la collina emiliana. Alcuni esempi:

- A Bologna, 54 metri sul livello del mare, l'accumulo medio annuo è compreso nella fascia 31-40 cm esattamente come a Rovereto, 200 metri sul livello del mare;
- Rimini (sul mare) è nella stessa fascia di Bolzano (260 m s.l.m. circa), ovvero in quella degli 11-20 cm annui;
- Milano è nella fascia 21-30 cm annui quindi tecnicamente fino ad oggi è a tutti gli effetti una località più nevosa di Bolzano; detta in altre parole, un milanese ogni inverno dovrebbe aspettarsi più neve che un bolzanino. Lo esplicito perché suona assurdo, ma stando a questi dati non lo è (se avete dati che smentiscono queste considerazioni, vi prego di segnalarmelo, l'argomento è di mio estremo interesse);
- A Verona cadono meno di 10 cm annui, meno che a Rimini;
- Piacenza (89 m s.l.m.) è nella stessa fascia (41-50 cm annui) di Trento (192 m s.l.m.);
- Nelle valli dell'Appennino Emiliano ci sono posti sotto i 600 metri di quota con medie superiori ai 100 cm annui. Da noi sotto quella quota non si va nemmeno sopra i 60 cm (anche se magari esistono eccezioni, comunque tutte da dimostrare, come la Val di Non, la cui nivometria è probabilmente sottostimata per mancanza di dati).

Al netto degli errori di misurazione e della mancanza di dati vi posso dire che il quadro generale è questo.


2) Consentitemi uno zoom sui fondovalle regionali.



Cosa salta all'occhio? Ve lo esplicito subito, e sono certo che per qualcuno si tratterà di un'autentica rivoluzione copernicana.

Bolzano fino ad oggi è risultata complessivamente meno nevosa di Rovereto e persino di Riva. Verona rappresenta l'inferno del nivofilo, al pari delle pianure friulane. Feltre e Belluno sono più nevose di Trento e di Sondrio. Merano viaggia sugli stessi accumuli di Riva del Garda ed è meno nevosa di Rovereto. Sconvolti?

Tutte queste osservazioni dovrebbero rimettere al loro posto tutte le stupidaggini che ho letto quest'anno circa la presunzione che nell'arco alpino esistano valli più o meno "nobili". Chi pensa che più si vada verso nord e più la neve dovrebbe essere di casa non sa nulla di nevosità media.

Questi sono i presupposti da cui parto sempre io quando giudico il tempo delle ultime stagioni invernali, il punto di partenza utile a comprendere appieno i cambiamenti in corso. Se oggi siamo portati a pensare che a Bolzano debba nevicare più che a Riva del Garda significa che non conosciamo la storia climatica della nostra regione e diamo per scontate cose che FORSE sono scontate solo da una decina d'anni a questa parte.

MrPippoTN

#8
Vi invito infine ad osservare con attenzione questa tabella:



Da qui il dramma del calo della nevosità media appare in tutta la sua crudezza.

Verso la fine della tabella, in basso, trovare sia Rovereto che Riva del Garda.

Prendiamo ad esempio Rovereto:

Media 1961-2017: 30,1 cm

Ok? Attenzione, questo dato salta fuori come una via di mezzo tra altre due medie, ovvero quella 1961-1989 che era di 39,5 cm (questa era la media di Rovereto prima degli anni '90!) e quella 1990-2017, che è calata a 20,3 cm stagionali. Osservate il calo in termini percentuali, nell'ultima colonna:

In trent'anni Rovereto ha perso il 49% della sua nevosità stagionale. Ovvero la metà.

Guardate Riva del Garda. Passata da 31,7 cm a 14,6 cm ha perso in trent'anni il 54% della sua neve stagionale.

Cominciate ad avere un quadro? Lo avevate già? Mah. Secondo me molti di noi non ce l'hanno molto chiaro. Ad ogni modo questo è ciò che IO sto vivendo sulla mia pelle mentre magari da qualcun altro continua a nevicare come trent'anni fa, perché in effetti nella nostra regione esistono anche posti dove non le conseguenze dell'aumento della temperatura non sono ancora sufficienti a compromettere la colonna d'aria in occasione degli eventi perturbati (ma è solo questione di tempo, tranquilli). Tra l'altro non è che se in determinati posti ancora non si notano gli effetti del GW allora "chissenefrega Pippo, cazzi tuoi, questo è un forum regionale non è un il forum dei roveretani". Io ho poco meno di 40 anni, eppure già noto enormi differenze rispetto agli inverni di quand'ero piccolo e perdonatemi se non riesco a farmene una ragione. Sto vivendo una tragedia e questo è l'unico posto al mondo che conosco dove urlarlo al mondo intero ha un senso.

Posso essere un pelino incazzato con chi mi dice "affari tuoi, orticellista"? Del resto, come dicevano gli antichi greci, "sapere è soffrire". Purtroppo raccolgo dati ma ho anche una formazione umanistica per questo non posso scordare neppure il pensiero di Schopenhauer che diceva: "Chi aumenta il sapere, moltiplica il dolore" e "più intelligenza avrai, più soffrirai".

Ora... Mi rendo conto di risultare insopportabile, ragazzi, ma vi comunico che purtroppo questa mia condizione è legata a uno stato di autentica disperazione. Di per sé sarei il primo a voler trovare la forza per soffrire in silenzio ma spesso sono circondato da persone che negano quanto sta avvenendo. Inoltre leggo in giro troppo scetticismo, troppo negazionismo, una scarsa cognizione di quanto rapidamente stiano degenerando le cose (vedi la chiusura di gennaio a +3°C rispetto alla media, che ribalta completamente il bilancio leggermente negativo del dicembre precedente, chiuso a circa -1°C rispetto alla suddetta normalità... che poi vi ricordo che il confronto viene fatto con il trentennio 1981-2010, non con il 1800!). Insomma, io ho costantemente l'impressione di avere a che fare con persone che percepiscono le mie osservazioni come il frutto di questioni tutto sommato teoriche, risapute ma infondo fumose, certamente amplificate dalla mia personalità depressa, etc. Non è così. Il problema è che io, qui dentro, sono colui che sta toccando con mano più di tutti l'inferno del GW. E quando leggo...

Citazione di: Thomyorke il Mer 07 Febbraio, 2018, 10:10:22
si sta vivendo un periodo tuttosommato molto fresco, con neve a quote basse e prospettive fresche...

...io vado LETTERALMENTE giù di testa.

MrPippoTN

#9
Ed anche questo post per me è allucinante:

Citazione di: bantu86 il Mer 07 Febbraio, 2018, 11:58:54
Ho detto ottava nevicata, non ho detto ottava nevicata con accumulo. E sono contento per l'inverno in generale non per oggi.
Eh si, se guardi il video, ha fatto 2 ore così, e per me è una nevicata.

Ripeto media raggiunta, ottava volta che cade della neve dal cielo. http://cloud.tapatalk.com/s/5a7adbdb1359a/VID_20180207_090728.mp4

Aus Bozner Kessel mit Liebe



Lasciamo perdere per un attimo il fatto che quella roba non la chiamerebbero nevicata nemmeno a Caserta. Il punto è che tu puoi ritenerti soddisfatto perché pur vivendo nel cuore delle Alpi sei finito in un posto che ha la media nivometrica di Rimini e quest'anno, dopo non so quanti anni, tu l'hai raggiunta e forse addirittura superata. Io invece, rapportandomi alla stessa media di riferimento ma per casa mia, quest'anno ho visto il 30% in meno del dovuto, sia a Rovereto che - Franz - a Trento. E questo a fronte di un'annata tutto sommato ricca di precipitazioni, non certo secca come le ultimissime. E, attenzione: so bene che le medie nivometriche sono il risultato di anni di vacche grasse ed anni di vacche magre... Il problema è che venendo da un triennio di vacche magrissime ormai vivo ogni inverno con una crescente "ansia da prestazione" sperando che arrivi una stagione in grado di compensare il disastro delle ultimissime. Chi quest'anno ha potuto rifarsi non può comprendere lo stato d'animo di chi invece, come me, non si rifà mai e anche a fronte del ritorno delle precipitazioni continua a vedere la metà della neve che vedeva da bambino (quindi non è un problema di HP: nevica di meno a prescindere).

Tra l'altro, parlando con Daniele Cat Berro della Società Meteorologica Italiana è emerso un altro dato che vorrei condividere con voi: tra gli effetti dei cambiamenti climatici, a dispetto della sensazione provata negli ultimissimi anni per via delle invernate secche che abbiamo registrato, pare che le precipitazioni durante la stagione autunnale ed invernale siano addirittura aumentate: in Piemonte più che da noi, ma anche da noi (vedi quanto emerso nella conferenza sul clima trentino dello scorso ottobre in FBK). Forse anche la stagione eccezionalmente nevosa in corso in Alto Adige (in quota) potrebbe essere coerente con questa tendenza. In altre parole, Cat Berro mi ha detto che per qualche anno e fino a quando sarà possibile, in montagna potrebbe addirittura nevicare più che in passato anche se questo avviene in un contesto termico più caldo. Naturalmente, però, a questo fenomeno farebbe da contraltare la drastica diminuzione di nevosità a bassa quota. C'è inoltre da dire che anche se in montagna dovesse nevicare un po' di più, il ritiro dei ghiacciai non sembrerebbe destinato a fermarsi a causa dell'aumento delle temperature soprattutto durante la stagione estiva: ecco perché colgo l'occasione per concludere il ragionamento dicendo che sono abbastanza stufo anche di leggere "almeno godono i ghiacciai". Dati alla mano, temo sia una pia illusione: se nevica in un contesto più caldo i ghiacciai godono ben poco.

C'è consapevolezza di tutto questo? Secondo me poca. Voglia di approfondimento? Mah, secondo me scarsina. Anche a me piacerebbe scrivere "mi reputo soddisfatto" come hai fatto tu stamattina, bantu. Ma io non posso. Primo perché da me le cose sono andate male anche quest'anno, secondo perché purtroppo ho la consapevolezza che in realtà stanno andando male anche da te. Chi festeggia in realtà sta godendo degli effetti temporanei e illusori di una stagione perfettamente in linea col dramma in atto. Chi si accontenta gode? Così così, direbbe Ligabue.

Cosa ci vorrebbe per farmi star tranquillo? Una stagione davvero in controtendenza: con nevicate in media o sopra la media ovunque, e non solo dove l'aumento termico non ha ancora compromesso la possibilità di vedere neve; inoltre vorrei chiudere un'intera stagione in media o sotto media dal punto di vista termico. Tu mi dirai: ormai è quasi impossibile, auguri, te la vivi male etc. Sì, me la vivo male. Malissimo. E non ci posso fare niente perché se ti prendono a bastonate sulla schiena per anni non vedo proprio cosa ci sia da sorridere.

El Bonve

Concordo col pippo.

Comunque, aldilà dei dati riportati, vorrei anche approfondire le cause che portano a questa drastica riduzione della nivometria.

Ok, spesso mancano le condizioni di partenza e su questo, almeno che non si abbia il salame sugli occhi questo è lampante, ma secondo me si tende a bollare troppo il discorso con "c'è sempre quel grado di troppo che ci frega".

Penso che sarebbe interessante approfondire il discorso dell'amplificazione artica, accennato tempo fa mi pare da @giacomo da centa, e di come le pesanti anomalie in artico con conseguenti riflessi sugli equilibri sinottici a livello emisferico portino a maggior staticità dei pattern, difficoltà di evoluzione delle figure bariche che da noi significa più tempo prefrontale rovina colonna, condizioni che contribuiscono ulteriormente al calo delle nevicate.

Se qualcuno potesse darmi maggiori delucidazioni riguardo questo aspetto gliene sarei grato.
Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

yakopuz

Pippo, tutto quello che dici e´assolutamente corretto. Dove lavoro io e nell´ambiente scientifco cé assoluta consapevolezza che sta accadendo questo ma anche rassegnazione.
Ammiro il tuo ottimismo, cercare di rendere la gente consapevole di questo e´ un compito benemerito.
Dopo di che capisco anche che bisogna imparare a convivere e godere di quel poco che ce´.
Sto cercado di ragionare come uno che vivesse in Toscana, piu o meno credo che Trento abbia le quantita di neve di Firenze degli anni 70.

Ora la domanda e´come adattarci a questi cambiamenti, come minimizzare i danni.

Ritornado ai dati interessanti che hai mostrato vedo due cose:

1. Non conta solo l´accumulo di neve ma anche la sua frequenza e durata. Qui sta una differenza tra Bolzano e Riva. Credo che a Bolzano nevichi piu spesso ma meno e duri un po di piu. Fa una differenza in percezione. Quest´anno a Riva il 11 dicembre ha fatto di piu che a Bolzano, ma e´durata di meno.

2. La tabella che hai mostrato e´ancora piu preoccupante. Mi sembra che la nevosita delle zone sud-alpine sia calata molto di piu di quelle nord-appenniniche proprio perche da  noi ci vogliono correnti calde per nevicare, percio quel grado in piu e ancora piu nocivo.

Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'

teuz

#12
Citazione di: yakopuz il Mer 07 Febbraio, 2018, 14:34:37


2. La tabella che hai mostrato e´ancora piu preoccupante. Mi sembra che la nevosita delle zone sud-alpine sia calata molto di piu di quelle nord-appenniniche proprio perche da  noi ci vogliono correnti calde per nevicare, percio quel grado in piu e ancora piu nocivo.



esattamente quello che pensavo pure io... per farmi una idea più completa vorrei avere le medie engli anni di 1) oltralpe 2) appennino centrale e meridionale 3 ) istanbul....3 zone che benificiano delle ondate fredde da nord ed est a differenza nostra...io penso che nella sfiga del riscaldamento globale noi siamo stati i più sfigati... non ovunque gli effetti sono uguali..forse per gli abitanti della gronelandia sono pure positivi  ;D

appena trovato.. sono talmente disgustato che non so se andare avanti nella ricerca  :o :-X :'(
Regina del Mediterraneo è Istanbul - Secondo un recente studio condotto dal Nimbus la località più nevosa del Mediterraneo dal 1996 al 2011 è stata Istanbul, con un accumulo annuo medio di ben 82 cm e 15 giorni nevosi.
Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco

Flavioski

#13
Citazione di: MrPippoTN il Mer 07 Febbraio, 2018, 13:35:25
..............................................
Io invece, rapportandomi alla stessa media di riferimento ma per casa mia, quest'anno ho visto il 30% in meno del dovuto, sia a Rovereto che - Franz - a Trento. E questo a fronte di un'annata tutto sommato ricca di precipitazioni, non certo secca come le ultimissime. E, attenzione: so bene che le medie nivometriche sono il risultato di anni di vacche grasse ed anni di vacche magre... Il problema è che venendo da un triennio di vacche magrissime ormai vivo ogni inverno con una crescente "ansia da prestazione" sperando che arrivi una stagione in grado di compensare il disastro delle ultimissime. Chi quest'anno ha potuto rifarsi non può comprendere lo stato d'animo di chi invece, come me, non si rifà mai e anche a fronte del ritorno delle precipitazioni continua a vedere la metà della neve che vedeva da bambino (quindi non è un problema di HP: nevica di meno a prescindere).

Tra l'altro, parlando con Daniele Cat Berro della Società Meteorologica Italiana è emerso un altro dato che vorrei condividere con voi: tra gli effetti dei cambiamenti climatici, a dispetto della sensazione provata negli ultimissimi anni per via delle invernate secche che abbiamo registrato, pare che le precipitazioni durante la stagione autunnale ed invernale siano addirittura aumentate: in Piemonte più che da noi, ma anche da noi (vedi quanto emerso nella conferenza sul clima trentino dello scorso ottobre in FBK). Forse anche la stagione eccezionalmente nevosa in corso in Alto Adige (in quota) potrebbe essere coerente con questa tendenza. In altre parole, Cat Berro mi ha detto che per qualche anno e fino a quando sarà possibile, in montagna potrebbe addirittura nevicare più che in passato anche se questo avviene in un contesto termico più caldo. Naturalmente, però, a questo fenomeno farebbe da contraltare la drastica diminuzione di nevosità a bassa quota. C'è inoltre da dire che anche se in montagna dovesse nevicare un po' di più, il ritiro dei ghiacciai non sembrerebbe destinato a fermarsi a causa dell'aumento delle temperature soprattutto durante la stagione estiva: ecco perché colgo l'occasione per concludere il ragionamento dicendo che sono abbastanza stufo anche di leggere "almeno godono i ghiacciai". Dati alla mano, temo sia una pia illusione: se nevica in un contesto più caldo i ghiacciai godono ben poco.
...............................................

Concordo più o meno su tutto col Pippo, compresa la scarsa consapevolezza di quanto sta avvenendo sia tra noi meteofili (ma in questo caso a volte forse pure per una sorta diciamo di <scaramanzia>, come per non voler ammettere la dura realtà per quelli come molti di noi, me compreso, che soffrono fisicamente la mancanza della neve), che soprattutto fra i chiamiamoli non addetti ai lavori. Anche in questi giorni mi sento dire <però, che fret che l'è!> oppure <però dai, non si può dire che quest'anno non sia nevicato>. Il che in effetti è vero, se il confronto è fatto con gli ultimi non-inverni, ma se poi si prendono in mano un po' di dati la realtà è ben diversa; direi che l'inflazionato esempio della rana che nuota nell'acqua della pentola che si riscalda lentamente sul fuoco senza rendersene conto rende bene l'idea in questo senso.

Che poi una delle cose che spesso mi sento dire parlando con gente <normale>, magari di una certa età come me, è una roba del tipo <eh, ma gli inverni con poca o niente neve in città li faceva anche una volta!>. Il che anche in questo caso è verissimo, ma appunto il problema in quei casi raramente era termico, ma quasi sempre invece legato alla scarsità di precipitazioni, anche se le eccezioni potevano sempre capitare, ci mancherebbe. Inverni tipo il 1973-1974 e il 1974-1975, ad esempio, videro rispettivamente zero e 2 cm di neve fra novembre e febbraio, mesi molto secchi e favonici, ma col ritorno delle prp in marzo le temperature erano ancora sufficientemente basse da permettere ben 30 cm di neve a fondovalle nel 1974 e 18 nel 1975, quindi non era tanto o solo una questione di temperatura in quei casi.

Adesso queste eccezioni purtroppo tendono ad aumentare nel tempo, e la paura che possano man mano diventare la regola è forte direi, almeno per chi ha a cuore sì la neve, ma anche la sorte dei delicati equilibri naturali delle nostre zone e non solo.

Heinrich

Citazione di: MrPippoTN il Mer 07 Febbraio, 2018, 13:35:25
Ed anche questo post per me è allucinante:

Citazione di: bantu86 il Mer 07 Febbraio, 2018, 11:58:54
Ho detto ottava nevicata, non ho detto ottava nevicata con accumulo. E sono contento per l'inverno in generale non per oggi.
Eh si, se guardi il video, ha fatto 2 ore così, e per me è una nevicata.

Ripeto media raggiunta, ottava volta che cade della neve dal cielo. http://cloud.tapatalk.com/s/5a7adbdb1359a/VID_20180207_090728.mp4


Lasciamo perdere per un attimo il fatto che quella roba non la chiamerebbero nevicata nemmeno a Caserta. Il punto è che tu puoi ritenerti soddisfatto perché pur vivendo nel cuore delle Alpi sei finito in un posto che ha la media nivometrica di Rimini e quest'anno, dopo non so quanti anni, tu l'hai raggiunta e forse addirittura superata. Io invece, rapportandomi alla stessa media di riferimento ma per casa mia, quest'anno ho visto il 30% in meno del dovuto, sia a Rovereto che - Franz - a Trento.
in Piemonte più che da noi, ma anche da noi (vedi quanto emerso nella conferenza sul clima trentino dello scorso ottobre in FBK). Forse anche la stagione eccezionalmente nevosa in corso in Alto Adige (in quota) potrebbe essere coerente con questa tendenza.

Pippo, quest'inverno la stagione è cominciata con un elenco delle nevicate con accumulo segnate negli ultimi 15 anni a Bolzano. Il confronto era Rovereto e non c'è mai stato però.

Non sono d'accordo su come hai trattato la nevosità media altoatesina. I dati sono scarsi e non univoci. Non mi preoccupa palesare il fatto che siamo la città meno nevosa dell'arco alpino, anzi è un piacere continentale doc, ma mi sembra commettere un leggero torto alle capacità di tenuta al suolo del manto nevoso.
Rovereto e Riva non tengono. Prlp vs valli nobili, lo scrivo per scherzo, però non dubito che i dati sostengano questo.

Inoltre Pippo leggi male la prima carta: 1921-1966, la linea degli accumuli ca. 51cm coinvolge anche la Bassa Atesina, il colore bluastro ci passa sopra ma la linea grigia va seguita. Il calo della nevosità così marcato fra prima e seconda statistica non credo contraddica il fatto che per quanto possa fare nevicate più corpose laggiù, quel che nevica quassù tiene di più. I pdf APAT online dispongono dei giorni di neve al suolo, dal 1978.


Inoltre Pippo non voglio sollevare polemiche, ma in passato molte spolverate che da noi sarebbero da 1-2cm fra molti meteo-amatori NON altoatesini (perché, devi ricordarlo: gli unici meteo-appassionati in A.A. li conosci tutti e scrivon qui! E no ghe nisun altro!), ecco spesso le spolverate sembra vengano gonfiate un po', quindi lascia stare Caserta e non dubitare delle uniche nevicate che non ci mancheranno mai!
In A.Adige tende a succedere il contrario: Peterlin conteggia le nevicate a fine evento, ma poi su Twitter fa sapere che il dato ufficiale, registrato alle 07 del mattino d'ogni giorno, è molto inferiore rispetto all'effettiva misurazione. 15 vs 24cm.


La mia idea è che la carta di nevosità del quarantennio passato sia sbagliata per l'A.A, segna troppa neve.
Mancano però le fonti ufficiali: l'AM una volta le aveva, Merano sospetto non sia mai stata una città nevosa a questo punto. Oppure il GW agisce peggio nelle aree a marcata continentalità.



Se c'è una cosa però che ipotizzo e che sta verificandosi sempre più è che Rovereto e Riva ora pagano a Bolzano e Merano visto l'aumento generalizzato di un grado nelle temperature. Lo ipotizzava già Yakopuz nel Natale 2009: un aumento delle Atlanticate con t° al limite in dic.-genn., che favorisce le vallate interne rispetto alle Prealpi chiaramente.
E qui ritorno all'elenco degli eventi nevosi degli ultimi 15 anni.

E sui dati di neve in A.A. a bassa quota ribadisco il default dei dati a disposizione: le fonti ci sono ma si contraddicono ed il sospetto è che manchi un dato preciso. La prova del nove è quella fatta dal Teo per Riva: spulciare gli archivi dei giornali dal 12.02 scorso, al 1929.....e oltre.


E così vedo d'aver negato questa tua affermazione con la quale non concordo:

Se oggi siamo portati a pensare che a Bolzano debba nevicare più che a Riva del Garda significa che non conosciamo la storia climatica della nostra regione e diamo per scontate cose che FORSE sono scontate solo da una decina d'anni a questa parte.


Magari prima, con pattern decennali diversi, poteva ritrovarsi più neve a Riva d'inverno che qua, ma gli ultimi 30 anni direi che non confermano quanto qui sopra in neretto..