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14 settembre 2010: finalmente apre il primo forum esclusivamente dedicato ai meteoappassionati del Trentino - Alto Adige / Südtirol!

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miraggio di metà Gennaio

Aperto da El Bonve, Dom 07 Gennaio, 2018, 10:41:50

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Bernie

Nessuno ha certezze siamo lontani ma 3 giorni come questi passati mi hanno triturato los cojones perchè avevamo una valle e dintorni meravigliosi e siamo passati al marrone con acqua a celle. Gli spaghi sono ancora buoni speriamo certo che la tendenza all'est shift della struttura è marcata nello scorrere dei modelli. Ma siamo ancora lontani quindi incrociamo le dita. Ciao Roberto sei un inguaribile ottimista tu sei l'ottimista del Bondone poi c'è quello del Varone.... ;D ;D ;D
Non tollero alcuna forma di limitazione della mia libertà personale.

simofir

per la cronaca comunque ecmwf stamani è veramente osceno

MrPippoTN

#47
Citazione di: rjk il Mar 09 Gennaio, 2018, 18:05:29
quante certezze!

A mio avviso esistono due approcci alla meteorologia.

Da una parte c'è l'approccio fatalista e inconsapevole di chi pone la scienza sullo stesso piano degli oroscopi e reputa che in fondo possa sempre succedere di tutto. Quest'approccio (totalmente fuori luogo, in uno spazio come questo), è tipico dei profani che nella migliore delle ipotesi non sanno niente di statistiche, probabilità, modelli di calcolo e qualora ne abbiano sentito parlare considerano l'analisi previsionale poco più che un passatempo per esaltati, un tentativo allo stato embrionale che l'uomo mette in campo per gestire l'ignoto, l'imponderabile, l'imperscrutabile. Il motto dei depositari di quest'approccio è "infondo il tempo fa quel che vuole" e in nome di questo luogo comune essi sono convinti che in qualunque istante le probabilità di vivere eventi memorabili siano a portata di mano in quanto non necessitino di presupposti, condizioni ben precise e lunghi processi di causa-effetto.

Poi c'è l'approccio scientifico, analitico e consapevole di coloro che negli anni hanno compiuto lo sforzo di studiare, approfondire modelli, processi e trend climatici con un occhio di riguardo rispetto ai cambiamenti climatici legati al riscaldamento globale, i cui effetti si ripercuotono anche su scala locale. Gente che raccoglie dati da anni, li osserva, li analizza, li rielabora ed è consapevole di quali siano i presupposti necessari affinché le cose girino per il verso giusto, concedendoci un po' di respiro in un contesto comunque più caldo che in passato. Parlo di chi sa che, dati alla mano, l'analisi della serie storica di dati raccolti dal 1816 a Trento ha evidenziato un progressivo aumento della temperatura media davvero importante, confermando la fase più intensa negli ultimi decenni. In questo spazio è fondamentale che tutti, dai soci ai semplici visitatori del forum, acquisiscano la consapevolezza del fatto che l'aumento di temperatura media annua rispetto al periodo pre-industriale compreso tra 1850 e 1899, a Trento, si attesta su +1,9°C, con contributi al riscaldamento in tutte le stagioni, ma più marcato nella stagione estiva dove è pari a +2.4°C. Non so se rendo l'idea.

Parlo di cosucce che tu, caro rjk, sembri ignorare o far finta di ignorare, venendo qui a postare da sempre contributi ironici, caratterizzati da un inspiegabile buonumore, quando a Trento, stando all'analisi climatica dei dati raccolti nell'ultimo secolo, emerge chiaramente un sensibile calo della nevosità che negli ultimi 30 anni ammonta ad una perdita di circa il 35% rispetto ai periodi precedenti. Tra l'altro è noto che questa riduzione è da imputarsi al fatto che la temperatura media invernale è aumentata di circa un grado mentre non è cambiata la quantità delle precipitazioni invernali, che in città si stanno quindi manifestando sempre più in forma liquida (pioggia) piuttosto che solida (neve). E allora di che cosa diavolo stiamo parlando?

Questi sono i presupposti su cui si basano le nostre discussioni.

Nella seguente figura è rappresentata la quantità di neve mediamente caduta nei tre mesi invernali nelle diverse fasi climatiche che hanno caratterizzato l'ultimo secolo; si nota chiaramente la forte riduzione media che caratterizza il periodo a noi più vicino, essa risulta inferiore rispettivamente del 38% e 36% dai due precedenti; nella fase climatica attuale è quindi venuta a mancare oltre un terzo della neve invernale:



La significativa riduzione delle nevicate negli ultimi decenni non è imputabile alla diminuzione delle precipitazioni invernali complessive che, come emerge dalla seguente figura, presentano medie climatiche trentennali (pioggia+neve) fra loro abbastanza simili e vicine alla media secolare:



Il seguente grafico mostra direttamente l'ammontare della frazione nevosa delle precipitazioni invernali nei tre periodi climatici considerati, esso è stato determinato utilizzando un coefficiente medio di conversione acqua/neve pari a 1 cm di neve ogni mm di pioggia; si vede chiaramente che a Trento nei primi due trentenni considerati le precipitazioni invernali sono risultate nevose per circa un terzo del totale, mentre dopo il 1990 questa frazione è scesa mediamente a poco più di un quinto.



Veniamo a noi. Perché quest'anno, a mio avviso, il meglio è già alle nostre spalle? Per ragioni statistiche. Non è una certezza, è un ragionamento finalizzato a far scattare in noi un campanello d'allarme dato che la prima decade di gennaio ce la siamo bruciata (cosa che emergeva già a Capodanno dai modelli e ad oggi consentitemi di dire CVD) e a questo punto ci restano 20 giorni di speranza prima del mese di febbraio che, statisticamente, ha ormai connotazioni primaverili dato che perso quasi il 70% della sua nevosità del passato. Non ci credi? Non ne eri al corrente? Ecco qua:



Analizzando i dati su base mensile si nota come il forte decremento relativo alla nevosità è pesato maggiormente sul mese di febbraio che ha gradualmente perso quasi il 70% degli accumuli; decisamente più contenuti risultano i decrementi degli altri due mesi che ammontano a circa il 18% in dicembre e 22% in gennaio; ma attenzione: per esso, l'eccezionale nevicata del 1985 determina il picco di 25 centimetri nel periodo intermedio, quindi non illudiamoci troppo.

Ora... Da quel che lasciano intravedere i modelli le speranze di vedere neve A FONDOVALLE (a me, in pieno gennaio, poco importa delle piste da sci) nel breve e nel medio termine ce ne sono ben poche. Certo, a dieci giorni i modelli possono cambiare ma tra dieci giorni sarà il 20 gennaio e allora prima di febbraio ne rimarranno solo altri dieci. Insomma... Cosa sto cercando di dirvi? Che il tempo stringe! La stagione vola! E la parte migliore, dal punto di vista statistico è finita. Se si vuole vivere un episodio freddo, davvero invernale, nevoso anche a fondovalle e conservare la neve al suolo per più di un giorno... URGONO SEGNALI CONCRETI, che ad oggi NON CI SONO.

Se a te da fastidio che lo si dica senza girarci tanto intorno, a me dispiace. Se sei diverso avviso però ti invito ad argomentare la tua posizione in modo credibile, perché finora (da sempre) i tuoi post si sono contraddistinti solo ed esclusivamente per questo sarcasmo di dubbio gusto di fronte a chi cerca di farvi realizzare che le cose devono svoltare al più presto, altrimenti il rischio è che si possa già parlare di GAME OVER. Ok? Buona giornata.

Dr_House

comunque dai, meteotrentino nel probabilistico mette un "uno" di nevicate fin a 200-300m a partire da domenica mattina
Dicembre chiuderà sopra media. Gennaio anche. Febbraio pure. Se indovino almeno 2 mesi su 3 sono un Longer?
23/11/2015

MrPippoTN

Citazione di: Dr_House il Mer 10 Gennaio, 2018, 10:33:57
comunque dai, meteotrentino nel probabilistico mette un "uno" di nevicate fin a 200-300m a partire da domenica mattina

Con questa sinottica?



Sarebbe un miracolo. Praticamente si avrebbero nevicatine da stau in presenza di correnti da sudest dovute all'alta pressione russa in discesa sui Balcani. Evento più unico che raro. Io ci credo molto poco, ovvio che se arriva qualcosa non posso che accoglierlo a braccia aperte. Almeno si ricomincia a vedere un po' di freddo, va là, che questa prima decade di gennaio finora ha avuto connotati marzolini.

El Bonve

Il peggioramento è andato totalmente in vacca ;D.

Inviato dal mio SM-A310F utilizzando Tapatalk

Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

rjk

Citazione di: Bernie il Mar 09 Gennaio, 2018, 22:51:13
Nessuno ha certezze siamo lontani ma 3 giorni come questi passati mi hanno triturato los cojones perchè avevamo una valle e dintorni meravigliosi e siamo passati al marrone con acqua a celle. Gli spaghi sono ancora buoni speriamo certo che la tendenza all'est shift della struttura è marcata nello scorrere dei modelli. Ma siamo ancora lontani quindi incrociamo le dita. Ciao Roberto sei un inguaribile ottimista tu sei l'ottimista del Bondone poi c'è quello del Varone.... ;D ;D ;D

ciao daniele,
anche tu ricordi gli inverni anni 70/80/90 e ti ricordi benissimo che quelli che oggi( cioè gli eventi)  ritornano alla memoria sono episodi felici in stagioni non molto diverse da oggi.
Abbiamo passato inverni senza neve 81/82 uno di questi  ed anche umidicci.
Certo sono un inguaribile ottimista ma  lo faccio guardando le carte e giudico eventi come quelli del 15 cm eventi molti interessanti e ci credo fino a prova contraria.

purtroppo la media degli appassionati ha scelto la strada negativa molto più facile da prevedere e giustificare a cose fatte con un bel " ve l'avevo detto".Ma se guardiamo questo inverno i pessimisti non ne hanno beccata una,...eppure bastava guardare le carte  ,...magari solo una volta al giorno.

Buona neve. :vedoneve:

Heinrich

Citazione di: MrPippoTN il Mer 10 Gennaio, 2018, 10:27:24
Citazione di: rjk il Mar 09 Gennaio, 2018, 18:05:29
quante certezze!

A mio avviso esistono due approcci alla meteorologia.

Da una parte c'è l'approccio fatalista e inconsapevole di chi pone la scienza sullo stesso piano degli oroscopi e reputa che in fondo possa sempre succedere di tutto. Quest'approccio (totalmente fuori luogo, in uno spazio come questo), è tipico dei profani che nella migliore delle ipotesi non sanno niente di statistiche, probabilità, modelli di calcolo e qualora ne abbiano sentito parlare considerano l'analisi previsionale poco più che un passatempo per esaltati, un tentativo allo stato embrionale che l'uomo mette in campo per gestire l'ignoto, l'imponderabile, l'imperscrutabile. Il motto dei depositari di quest'approccio è "infondo il tempo fa quel che vuole" e in nome di questo luogo comune essi sono convinti che in qualunque istante le probabilità di vivere eventi memorabili siano a portata di mano in quanto non necessitino di presupposti, condizioni ben precise e lunghi processi di causa-effetto.

Poi c'è l'approccio scientifico, analitico e consapevole di coloro che negli anni hanno compiuto lo sforzo di studiare, approfondire modelli, processi e trend climatici con un occhio di riguardo rispetto ai cambiamenti climatici legati al riscaldamento globale, i cui effetti si ripercuotono anche su scala locale. Gente che raccoglie dati da anni, li osserva, li analizza, li rielabora ed è consapevole di quali siano i presupposti necessari affinché le cose girino per il verso giusto, concedendoci un po' di respiro in un contesto comunque più caldo che in passato. Parlo di chi sa che, dati alla mano, l'analisi della serie storica di dati raccolti dal 1816 a Trento ha evidenziato un progressivo aumento della temperatura media davvero importante, confermando la fase più intensa negli ultimi decenni. In questo spazio è fondamentale che tutti, dai soci ai semplici visitatori del forum, acquisiscano la consapevolezza del fatto che l'aumento di temperatura media annua rispetto al periodo pre-industriale compreso tra 1850 e 1899, a Trento, si attesta su +1,9°C, con contributi al riscaldamento in tutte le stagioni, ma più marcato nella stagione estiva dove è pari a +2.4°C. Non so se rendo l'idea.

Parlo di cosucce che tu, caro rjk, sembri ignorare o far finta di ignorare, venendo qui a postare da sempre contributi ironici, caratterizzati da un inspiegabile buonumore, quando a Trento, stando all'analisi climatica dei dati raccolti nell'ultimo secolo, emerge chiaramente un sensibile calo della nevosità che negli ultimi 30 anni ammonta ad una perdita di circa il 35% rispetto ai periodi precedenti. Tra l'altro è noto che questa riduzione è da imputarsi al fatto che la temperatura media invernale è aumentata di circa un grado mentre non è cambiata la quantità delle precipitazioni invernali, che in città si stanno quindi manifestando sempre più in forma liquida (pioggia) piuttosto che solida (neve). E allora di che cosa diavolo stiamo parlando?

Questi sono i presupposti su cui si basano le nostre discussioni.

Nella seguente figura è rappresentata la quantità di neve mediamente caduta nei tre mesi invernali nelle diverse fasi climatiche che hanno caratterizzato l'ultimo secolo; si nota chiaramente la forte riduzione media che caratterizza il periodo a noi più vicino, essa risulta inferiore rispettivamente del 38% e 36% dai due precedenti; nella fase climatica attuale è quindi venuta a mancare oltre un terzo della neve invernale:



La significativa riduzione delle nevicate negli ultimi decenni non è imputabile alla diminuzione delle precipitazioni invernali complessive che, come emerge dalla seguente figura, presentano medie climatiche trentennali (pioggia+neve) fra loro abbastanza simili e vicine alla media secolare:



Il seguente grafico mostra direttamente l'ammontare della frazione nevosa delle precipitazioni invernali nei tre periodi climatici considerati, esso è stato determinato utilizzando un coefficiente medio di conversione acqua/neve pari a 1 cm di neve ogni mm di pioggia; si vede chiaramente che a Trento nei primi due trentenni considerati le precipitazioni invernali sono risultate nevose per circa un terzo del totale, mentre dopo il 1990 questa frazione è scesa mediamente a poco più di un quinto.



Veniamo a noi. Perché quest'anno, a mio avviso, il meglio è già alle nostre spalle? Per ragioni statistiche. Non è una certezza, è un ragionamento finalizzato a far scattare in noi un campanello d'allarme dato che la prima decade di gennaio ce la siamo bruciata (cosa che emergeva già a Capodanno dai modelli e ad oggi consentitemi di dire CVD) e a questo punto ci restano 20 giorni di speranza prima del mese di febbraio che, statisticamente, ha ormai connotazioni primaverili dato che perso quasi il 70% della sua nevosità del passato. Non ci credi? Non ne eri al corrente? Ecco qua:



Analizzando i dati su base mensile si nota come il forte decremento relativo alla nevosità è pesato maggiormente sul mese di febbraio che ha gradualmente perso quasi il 70% degli accumuli; decisamente più contenuti risultano i decrementi degli altri due mesi che ammontano a circa il 18% in dicembre e 22% in gennaio; ma attenzione: per esso, l'eccezionale nevicata del 1985 determina il picco di 25 centimetri nel periodo intermedio, quindi non illudiamoci troppo.

Ora... Da quel che lasciano intravedere i modelli le speranze di vedere neve A FONDOVALLE (a me, in pieno gennaio, poco importa delle piste da sci) nel breve e nel medio termine ce ne sono ben poche. Certo, a dieci giorni i modelli possono cambiare ma tra dieci giorni sarà il 20 gennaio e allora prima di febbraio ne rimarranno solo altri dieci. Insomma... Cosa sto cercando di dirvi? Che il tempo stringe! La stagione vola! E la parte migliore, dal punto di vista statistico è finita. Se si vuole vivere un episodio freddo, davvero invernale, nevoso anche a fondovalle e conservare la neve al suolo per più di un giorno... URGONO SEGNALI CONCRETI, che ad oggi NON CI SONO.

Se a te da fastidio che lo si dica senza girarci tanto intorno, a me dispiace. Se sei diverso avviso però ti invito ad argomentare la tua posizione in modo credibile, perché finora (da sempre) i tuoi post si sono contraddistinti solo ed esclusivamente per questo sarcasmo di dubbio gusto di fronte a chi cerca di farvi realizzare che le cose devono svoltare al più presto, altrimenti il rischio è che si possa già parlare di GAME OVER. Ok? Buona giornata.


Monumentale intervento. Andrebbe letta sulla Repubblica, sul corriere e su tutti gli altri maggiori quotidiani questa cosa!
La divulgazione scientifica e l'educazione ambientale hanno conosciuto un ottimo balzo in avanti negli ultimi anni.

rjk

Citazione di: MrPippoTN il Mer 10 Gennaio, 2018, 10:27:24
Citazione di: rjk il Mar 09 Gennaio, 2018, 18:05:29
quante certezze!

A mio avviso esistono due approcci alla meteorologia.

Da una parte c'è l'approccio fatalista e inconsapevole di chi pone la scienza sullo stesso piano degli oroscopi e reputa che in fondo possa sempre succedere di tutto. Quest'approccio (totalmente fuori luogo, in uno spazio come questo), è tipico dei profani che nella migliore delle ipotesi non sanno niente di statistiche, probabilità, modelli di calcolo e qualora ne abbiano sentito parlare considerano l'analisi previsionale poco più che un passatempo per esaltati, un tentativo allo stato embrionale che l'uomo mette in campo per gestire l'ignoto, l'imponderabile, l'imperscrutabile. Il motto dei depositari di quest'approccio è "infondo il tempo fa quel che vuole" e in nome di questo luogo comune essi sono convinti che in qualunque istante le probabilità di vivere eventi memorabili siano a portata di mano in quanto non necessitino di presupposti, condizioni ben precise e lunghi processi di causa-effetto.

Poi c'è l'approccio scientifico, analitico e consapevole di coloro che negli anni hanno compiuto lo sforzo di studiare, approfondire modelli, processi e trend climatici con un occhio di riguardo rispetto ai cambiamenti climatici legati al riscaldamento globale, i cui effetti si ripercuotono anche su scala locale. Gente che raccoglie dati da anni, li osserva, li analizza, li rielabora ed è consapevole di quali siano i presupposti necessari affinché le cose girino per il verso giusto, concedendoci un po' di respiro in un contesto comunque più caldo che in passato. Parlo di chi sa che, dati alla mano, l'analisi della serie storica di dati raccolti dal 1816 a Trento ha evidenziato un progressivo aumento della temperatura media davvero importante, confermando la fase più intensa negli ultimi decenni. In questo spazio è fondamentale che tutti, dai soci ai semplici visitatori del forum, acquisiscano la consapevolezza del fatto che l'aumento di temperatura media annua rispetto al periodo pre-industriale compreso tra 1850 e 1899, a Trento, si attesta su +1,9°C, con contributi al riscaldamento in tutte le stagioni, ma più marcato nella stagione estiva dove è pari a +2.4°C. Non so se rendo l'idea.

Parlo di cosucce che tu, caro rjk, sembri ignorare o far finta di ignorare, venendo qui a postare da sempre contributi ironici, caratterizzati da un inspiegabile buonumore, quando a Trento, stando all'analisi climatica dei dati raccolti nell'ultimo secolo, emerge chiaramente un sensibile calo della nevosità che negli ultimi 30 anni ammonta ad una perdita di circa il 35% rispetto ai periodi precedenti. Tra l'altro è noto che questa riduzione è da imputarsi al fatto che la temperatura media invernale è aumentata di circa un grado mentre non è cambiata la quantità delle precipitazioni invernali, che in città si stanno quindi manifestando sempre più in forma liquida (pioggia) piuttosto che solida (neve). E allora di che cosa diavolo stiamo parlando?

Questi sono i presupposti su cui si basano le nostre discussioni.

Nella seguente figura è rappresentata la quantità di neve mediamente caduta nei tre mesi invernali nelle diverse fasi climatiche che hanno caratterizzato l'ultimo secolo; si nota chiaramente la forte riduzione media che caratterizza il periodo a noi più vicino, essa risulta inferiore rispettivamente del 38% e 36% dai due precedenti; nella fase climatica attuale è quindi venuta a mancare oltre un terzo della neve invernale:



La significativa riduzione delle nevicate negli ultimi decenni non è imputabile alla diminuzione delle precipitazioni invernali complessive che, come emerge dalla seguente figura, presentano medie climatiche trentennali (pioggia+neve) fra loro abbastanza simili e vicine alla media secolare:



Il seguente grafico mostra direttamente l'ammontare della frazione nevosa delle precipitazioni invernali nei tre periodi climatici considerati, esso è stato determinato utilizzando un coefficiente medio di conversione acqua/neve pari a 1 cm di neve ogni mm di pioggia; si vede chiaramente che a Trento nei primi due trentenni considerati le precipitazioni invernali sono risultate nevose per circa un terzo del totale, mentre dopo il 1990 questa frazione è scesa mediamente a poco più di un quinto.



Veniamo a noi. Perché quest'anno, a mio avviso, il meglio è già alle nostre spalle? Per ragioni statistiche. Non è una certezza, è un ragionamento finalizzato a far scattare in noi un campanello d'allarme dato che la prima decade di gennaio ce la siamo bruciata (cosa che emergeva già a Capodanno dai modelli e ad oggi consentitemi di dire CVD) e a questo punto ci restano 20 giorni di speranza prima del mese di febbraio che, statisticamente, ha ormai connotazioni primaverili dato che perso quasi il 70% della sua nevosità del passato. Non ci credi? Non ne eri al corrente? Ecco qua:



Analizzando i dati su base mensile si nota come il forte decremento relativo alla nevosità è pesato maggiormente sul mese di febbraio che ha gradualmente perso quasi il 70% degli accumuli; decisamente più contenuti risultano i decrementi degli altri due mesi che ammontano a circa il 18% in dicembre e 22% in gennaio; ma attenzione: per esso, l'eccezionale nevicata del 1985 determina il picco di 25 centimetri nel periodo intermedio, quindi non illudiamoci troppo.

Ora... Da quel che lasciano intravedere i modelli le speranze di vedere neve A FONDOVALLE (a me, in pieno gennaio, poco importa delle piste da sci) nel breve e nel medio termine ce ne sono ben poche. Certo, a dieci giorni i modelli possono cambiare ma tra dieci giorni sarà il 20 gennaio e allora prima di febbraio ne rimarranno solo altri dieci. Insomma... Cosa sto cercando di dirvi? Che il tempo stringe! La stagione vola! E la parte migliore, dal punto di vista statistico è finita. Se si vuole vivere un episodio freddo, davvero invernale, nevoso anche a fondovalle e conservare la neve al suolo per più di un giorno... URGONO SEGNALI CONCRETI, che ad oggi NON CI SONO.

Se a te da fastidio che lo si dica senza girarci tanto intorno, a me dispiace. Se sei diverso avviso però ti invito ad argomentare la tua posizione in modo credibile, perché finora (da sempre) i tuoi post si sono contraddistinti solo ed esclusivamente per questo sarcasmo di dubbio gusto di fronte a chi cerca di farvi realizzare che le cose devono svoltare al più presto, altrimenti il rischio è che si possa già parlare di GAME OVER. Ok? Buona giornata.


Pippo ottimo intervento davvero ;), hai postato dati assai noti e reali . Ma la meteo è una scienza non prevedibile ed il passato come la statistica servono proprio per essere disattesi dall'evento che andrà a materializzarsi in futuro.
questa è una visione certo diversa dalla tua più legata al "se fino ad oggi i dati son negativi non potranno che esserlo ancora", lo capisco.

Pippo le tue valutazioni sono sempre condizionate a parer mio  da un profondo pessimismo, rispettabilissimo,.ma TUO e non scientifico.E lo testimonia la tua facilità di previsione dell'anno scorso che ci hai beccato sempre, a differenza di quest'anno.

Probabilmente le stesse posizioni sarebbero profondamente diverse anche se parlassimo del perchè dei cambiamenti climatici. Ma suvvia la meteo è bella per questo e nonostante tutti i dati e le conoscenze che uno  può avere  in tasca a 20 ore da un evento potrebbe sbagliare ENORMEMENTE,..figurarsi su previsioni a medio lunga gittata.

buona giornata.

ps:Non siamo mai stati una provincia particolarmente nevosa in piano  e l'orticello in valle ha sempre causato valutazione non proprio corrette in una Provincia così diversa climaticamente da est a ovest da sud a nord.


teuz

#54
il fatto che i tre grafici postati sono assolutamente reali e la cosa più importante scritta qui dentro, vanno aldilà di ogni nostro sbalzo di umore o di diversa lettura bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
quei tre grafici quando li ho visti per la prima volta mesi fa mi hanno dipanato il dubbio della mia esistenza meteo succube tendenzialmente depressa  ;D
Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco

Bernie

Non tollero alcuna forma di limitazione della mia libertà personale.

inferno bianco

Citazione di: Heinrich il Mer 10 Gennaio, 2018, 11:07:44



Monumentale intervento. Andrebbe letta sulla Repubblica, sul corriere e su tutti gli altri maggiori quotidiani questa cosa!
La divulgazione scientifica e l'educazione ambientale hanno conosciuto un ottimo balzo in avanti negli ultimi anni.

Chapeau a Pippo a cui vorrei ricordare un suo intervento di qualche tempo fa come strenuo tentativo misto tra rassegnazione e stoicismo dinanzi al GW imperante " mi accontento come un cane, citando una canzone di Masini, anche degli avanzi" ;) ;D

MrPippoTN

#57
Citazione di: rjk il Mer 10 Gennaio, 2018, 11:28:27

Pippo ottimo intervento davvero ;), hai postato dati assai noti e reali . Ma la meteo è una scienza non prevedibile ed il passato come la statistica servono proprio per essere disattesi dall'evento che andrà a materializzarsi in futuro.


Mi permetto di dissentire. Non è vero che la meteo è una scienza non prevedibile. E' una scienza, punto. Ha connotazioni probabilistiche come tutte le scienze: la medicina, l'astronomia, la statistica. E i dati a nostra disposizioni non servono proprio per essere disattesi, servono ad avere delle basi di partenza su cui discutere.

Citazione di: rjk il Mer 10 Gennaio, 2018, 11:28:27
questa è una visione certo diversa dalla tua più legata al "se fino ad oggi i dati son negativi non potranno che esserlo ancora", lo capisco.

No, invece non hai capito proprio nulla. Questo sarebbe un approccio irrazionale. Io dico un'altra cosa: io dico che sussistono basi scientifiche per farsi un'idea più o meno attendibile di cosa ci aspetta. Più attendibile nel breve termine, meno attendibile nel lungo, ma è solo una questione di percentuale di realizzazione. Le eccezioni non cambiano il quadro.

Citazione di: rjk il Mer 10 Gennaio, 2018, 11:28:27
Pippo le tue valutazioni sono sempre condizionate a parer mio  da un profondo pessimismo, rispettabilissimo,.ma TUO e non scientifico.E lo testimonia la tua facilità di previsione dell'anno scorso che ci hai beccato sempre, a differenza di quest'anno.


Sbagli. Perché, di nuovo, il pessimismo afferisce alla sfera dell'irrazionalità. Io sono realista, che è diverso. Tra l'altro io ci ho beccato più quest'anno che l'anno scorso quando nei giorni del Festivalmeteorologia (17-18-19 novembre) ho scritto "non sono mai stato così ottimista come quest'anno" a fronte dei movimenti teleconnettivi di metà autunno.

http://www.meteotrentinoaltoadige.it/forum/index.php?topic=2376.msg185461#msg185461

Citazione di: MrPippoTN il Gio 16 Novembre, 2017, 11:12:22
Teleconnessioni imperiali, stamattina

[...]

Mai stato così ottimista.

E leggiti il resto del thread. ERO L'UNICO A SCRIVERLO. Gli altri?

Citazione di: Thomyorke il Gio 16 Novembre, 2017, 16:47:50
Citazione di: MrPippoTN il Gio 16 Novembre, 2017, 16:40:05
Citazione di: Thomyorke il Gio 16 Novembre, 2017, 14:04:37
Citazione di: Giacomo da Centa il Gio 16 Novembre, 2017, 12:16:22
Comunque l'indice EA è quello che più mostra un trend nel corso dei decenni, e l'impennata recente è inquietante perché è piuttosto ben correlata con la tendenza climatica che avvertiamo.

Concordo. Per questo non capisco di cosa parli il pippo quando dice che gli indici sono imperiali.

Evidentemente mi riferivo a quelli che possono ancora donarci qualche speranza, non certo a quelli che ormai testimoniano da anni un cambiamento irreversibile.

Ma avere ao troppo negativa non è un bene!

Citazione di: Thomyorke il Ven 17 Novembre, 2017, 07:44:11
È un incubo di proporzioni inimmaginabili.

Citazione di: Bernie il Ven 17 Novembre, 2017, 08:42:11
Puntuale arriva il sopramedia eterno e secco ad oltranza.

Citazione di: stefanocucco83 il Ven 17 Novembre, 2017, 09:17:59
GFS e non solo da vomito...

Citazione di: El Bonve il Ven 17 Novembre, 2017, 16:54:58
Modelli assolutamente orrendi. Mi viene in mente la mia firma.
Orrore.

Poi, nel giro di due giorni, iniziarono i segnali di svolta... Il 20 novembre io scrivevo:

Citazione di: MrPippoTN il Lun 20 Novembre, 2017, 08:01:58
CVD gli ottimi indici teleconnettivi stanno cominciando a dare i loro frutti in termini di prospettive previsionali. Il bello è che quando l'altro giorno esprimevo ottimismo i soliti disagiati mi prendevano in giro...
Ovviamente nessuno di noi ha certezze ma io ribadisco di non essere mai stato così ottimista.

Il resto è storia. Abbiamo avuto il dicembre migliore degli ultimi cinque anni come minimo, un grado sotto media, 19 cm a Rovereto, quasi 30 cm qui a Trento, neve al suolo per 15 giorni in Vallagarina e quasi un mese in Val d'Adige. Però, con delle eccezioni: le lavate, i prati "pelati" dalle piogge a Levico, Folgaria, al Ballino che comunque sono da tenere in considerazione.

Quindi? Sei in cattiva fede, rjk. E hai torto, mi spiace. Io dico semplicemente le cose che penso, se la maggior parte delle volte risulto negativo è perché la situazione, la maggior parte delle volte, è negativa, tutto qua. Se c'è da essere ottimisti lo manifesto, ma devo averne le ragioni. Perché l'ottimismo senza fondamento si chiama ingenuità, illusione, schiocchezza.


Citazione di: rjk il Mer 10 Gennaio, 2018, 11:28:27
Probabilmente le stesse posizioni sarebbero profondamente diverse anche se parlassimo del perchè dei cambiamenti climatici. Ma suvvia la meteo è bella per questo e nonostante tutti i dati e le conoscenze che uno  può avere  in tasca a 20 ore da un evento potrebbe sbagliare ENORMEMENTE,..figurarsi su previsioni a medio lunga gittata.

Discorso molto relativo, se messo in questi termini. E' ovvio che non esistano certezze, ma fino a quando non si prospettano sorprese, colpi di scena, svolte dell'ultimo momento... se i modelli vanno in una certa direzione, a noi non resta che commentare quel che vediamo.

Citazione di: rjk il Mer 10 Gennaio, 2018, 11:28:27

buona giornata.

Altrettanto. Ah...


Citazione di: rjk il Mer 10 Gennaio, 2018, 11:28:27

ps:Non siamo mai stati una provincia particolarmente nevosa in piano  e l'orticello in valle ha sempre causato valutazione non proprio corrette in una Provincia così diversa climaticamente da est a ovest da sud a nord.


Anche questo post scriptum lascia un po' il tempo che trova. Cosa vuol dire "Non siamo mai stati una provincia particolarmente nevosa in piano"? Io ho tirato fuori numeri. I numeri sono medie, le medie, al netto dei disturbi legati alla loro componente aleatoria, sono la base di aspettative più o meno lecite, più o meno fondate, e al limite di questo possiamo discutere. Ma non possiamo procedere per argomentazioni aperte ad interpretazioni soggettive. A meno che non sia chiaro che i toni sono scherzosi. Quando io dico che con l'Epifania finisce l'inverno, è evidente che sto esasperando un concetto. Dopodiché il contraddittorio è sempre ben accetto se fondato su dati, ma io da parte tua vedo solo ricordi confusi e selettivi e frasi un po' campate per aria, ecco.

Trento fino a pochi anni fa aveva una media stagionale di oltre 50 cm di neve. Ti sembra poco, per una città di pianura? Conosci molti altri capoluoghi di provincia italiani dove nevica di più? Soprattutto a quote inferiori ai 200 m? Io no. Eventualmente, illuminami. Dopodiché dimmi se a fronte di una media di questo tipo e dopo quattro anni chiusi ben al di sotto di questa media uno non debba neppure sentirsi libero di dire che a questo punto dell'inverno serve una nuova svolta per chiudere in bellezza un dicembre in chiaroscuro, dove a fronte di un quantitativo più che discreto di neve abbiamo avuto anche tanta acqua anche a quote decisamente alte per il periodo. La prima decade di gennaio abbiamo visto tutti com'è andata. Posso permettermi di sottolinearlo o devo aver paura di passare per "pessimista"?

rjk

Come credi tu Pippo  ,è  l'argomento Meteo  che permette a tutti di sentirsi seduti dalla parte giusta.

Buon'appetito.

AltoGardameteo

Ragazzi, non confondiamo però il clima con la meteo.

Che la nevosità sia in calo, credo nessuno possa metterlo in dubbio, ma questo cosa centra con quello che può fare fra 5 o 10 giorni ?

A sentire qualcuno, negli anni scorsi, la nevicata del 2006, come pure quella gelida del 3 marzo 2005 o altri episodi erano ormai "cosa impossibile" o quasi, eppure sono capitati anche in questo periodaccio.

In parte il discorso di rjk lo capisco.



Intanto Reading di oggi sinceramente mi sembrano sballate ... cambio troppo deciso in 12 ore per quanto riguarda il 15-16-17 gennaio.

GFS invece rimane sui suoi passi; sono curioso di vedere i 12Z ...