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Seminario a Trento il 4 Novembre su alluvione Novembre 66

Aperto da yakopuz, Gio 27 Ottobre, 2016, 12:41:15

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Thomyorke

Citazione di: MrPippoTN il Dom 30 Ottobre, 2016, 00:31:21
Citazione di: yakopuz il Sab 29 Ottobre, 2016, 20:37:34
Boh anche io non capisco molte cose di quell evento. Ad esempio le precipitazioni cumulate sono relativamente modeste. 


163 mm in tre giorni ti sembra relativamente modesto, Giacomo? A me no, considerando che a quei mm vanno sommati quelli di neve fusa sotto i 2500 mi sembra una combo davvero mortale.

dove li trovo i registri gentile pippo? ;D ;)

non trovate notevole la foto della paganella con neve a quote medie il 5 novembre? :o
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

Thomyorke

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Giacomo da Centa

#17
E' abbastanza chiaro che l'alluvione del 1966 fu tale ("solo", se così possiamo dire) nei bacini a est di Trento, colpendo soprattutto il Lagorai, con effetti catastrofici sui suoi versanti nord (disastrosa e storica piena dell'Avisio in val di Fiemme e Cembra e di riflesso a valle della sua confluenza nell'Adige), a est (colate di detriti in Primiero) e a sud (colate e piene straordinarie di Ceggio e Larganza in Valsugana); l'Adige in città uscì per l'apporto dell'Avisio. Cosa nota. Altra cosa stranota, che la piena sia stata causata in buona parte dal contributo della abbondante neve fusa. Non mi risultano cronache di straordinari danni alluvionali in Rendena, Giudicarie e valli di Sole e Non. O almeno, non ne ho mai letto.
Chiaramente i bacini interessati al tempo erano assai meno controllati di oggi; c'erano meno briglie, meno arginature, meno corazzamenti del fondo. I torrenti causarono danni bibilici infatti per via del trasporto solido: per via delle portate improvvise "saltò" lo strato di corazzamento di fondo e questo portò alla movimentazione di tutti i materiali più fini sottostanti, portati a valle in poche ore. Questa straordinaria mole di materiale (colate) aveva densità maggiore di quella ordinaria dell'acqua, essendo arricchita di fango e pietrame, un fluido capace quindi di movimentare e far "galleggiare" massi decametrici (come dicono i geologi) fin ai fondovalle.

Come dice bene Franz, ad ovest di Trento mi sembra chiaro che la famosa "scaldata" fu molto più leggera. Lo mostrano i dati della Paganella, sempre che siano buoni. Ma MT li mette come validati. Gli estremi misurati sulla stazione meteo sulla cima (2125 m) nello stesso luogo della attuale, sono questi (da annale idrografico):

1/11, -8°/-4°
2/11, -7°/-1°
3/11, -7°/-1°
4/11, -7°/0°
5/11, -6°/+1°

Personalmente sono dati che mi stupiscono, per il fatto che ogni giorno (anche il 2 e il 3, teoricamente molto piovosi) mostra una escursione giornaliera molto ampia, il che è davvero strano. Difficile quindi capire quanto tempo sia durato quel 0°/+1° fra il 4/11 e il 5/11. La scaldata comunque possiamo pensare ci sia stata proprio il 4, visto il passaggio dai -7° ai valori attorno a zero.
Va capito quanta neve ci fosse da fondere.
Tenete conto che i terreni erano già saturi prima dell'evento; che la piena dell'Avisio e quindi dell'Adige fu straordinariamente rapida.
Non fu un evento di giorni e giorni di alluvione, tutt'altro: se non erro, alla mattina del 4 novembre il livello dell'Adige era poco più che normale (!); a metà giornata si superarono i 3 metri, un livello comunque non certo raro, anzi. Nel pomeriggio si ebbe l'aumento stratosferico di portata e alla sera, l'Adige ruppe l'argine a Roncafort scendendo in città da nord. Pochi minuti prima di rompere, si toccò il livello di 6,30 m a San Lorenzo. Dalle foto so che poco prima di rompere (e quindi di abbassarsi) sfiorava l'argine a sud del ponte di San Lorenzo, all'altezza dell'attuale Muse/parco "di Renzo Piano" ;D. Oggi se guardate su tutti gli argini è stato costruito un ulteriore muro (lo si vede bene su tutta via Sanseverino e lungo la ciclabile poco a nord del ponte di San Giorgio). La piena fu quindi estremamente "impulsiva" e legata alla portata dell'Avisio, non a caso un "torrente", per definizione un corso dalle piene repentine. In poche ore la città fu invasa dall'acqua e stop. Il problema fu ovviamente farla scolare nei giorni successivi.

Vi segnalo raga (stavolta faccio un po' di pubblicità) che domani è in edicola su l'Adige uno speciale di 24 pagine sui giorni dell'alluvione, e che in edicola venerdì 4 uscirà anche un libro (edito sempre dal giornale) su quei giorni, con foto e documenti. Mi pare costi 8,80 euro o giù di lì. Io me lo prendo, per i futuri nipotini che lo sfoglieranno nel 2066 o giù di lì  :o ;D ;D ;D. Ciao!

http://www.ladige.it/news/cronaca/2016/10/29/tragica-alluvione-1966-trentino-domenica-lettori-linserto

P.S. Un evento con tempi di ritorno così lunghi come un'alluvione, solitamente non avviene su aree estremamente estese. Ergo, ci sta tranquillamente che a est l'evento sia stato epocale, mentre ad ovest no.

Thomyorke

Grazie Giacomo, come sempre molto preciso e disponibile! Ovviamente non mancherò di acquistare il libro. ;)
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Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

MrPippoTN

Citazione di: Giacomo da Centa il Dom 30 Ottobre, 2016, 01:41:36Altra cosa stranota, che la piena sia stata causata in buona parte dal contributo della abbondante neve fusa.

Grazie Giacomo.
PS: Il libretto lo compro anch'io...  ;)

El Bonve

Se volete oggi c'è un allegato molto bello sull' adige
Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

MrPippoTN

#21
Citazione di: El Bonve il Dom 30 Ottobre, 2016, 08:50:02
Se volete oggi c'è un allegato molto bello sull' adige

;)

Citazione di: Giacomo da Centa il Dom 30 Ottobre, 2016, 01:41:36


Vi segnalo raga (stavolta faccio un po' di pubblicità) che domani è in edicola su l'Adige uno speciale di 24 pagine sui giorni dell'alluvione, e che in edicola dai prossimi giorni si troverà anche un libro (edito sempre dal giornale) su quei giorni, con foto e documenti. Mi pare costi 8,80 euro o giù di lì. Io me lo prendo, per i futuri nipotini che lo sfoglieranno nel 2066 :o ;D ;D ;D. Ciao!

http://www.ladige.it/news/cronaca/2016/10/29/tragica-alluvione-1966-trentino-domenica-lettori-linserto


El Bonve

Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

elnino

Vedo solo ora questa discussione. Per la mia tesi di laurea io avevo stilato una classifica degli eventi precipitativi più intensi in Trentino dal 1921 al 2009, basandomi sui dati di precipitazione omogeneizzati. Avevo definito un indice che teneva conto della climatologia degli eventi estremi (distribuzione GEV) di ogni stazione, così da valutare in quante stazioni un certo evento aveva portato precipitazioni effettivamente straordinarie.

L'evento del 1966 fu decisamente straordinario in termini di precipitazioni, e non solo nell'est della provincia. Al tempo del mio studio il 4 e 5 novembre 1966 (sfasati di un giorno perché la pioggia si misurava in genere la mattina) occupavano rispettivamente il 5° e 7° posto assoluto nella classifica dei giorni più piovosi a livello provinciale (in quasi 90 anni di misurazioni!). L'evento fu anche tra i più vasti in termini di superficie della provincia interessata, portando valori estremi in stazioni distanti oltre 100 km tra loro. Gli unici altri eventi paragonabili o persino superiori come intensità complessiva furono quelli del maggio 1926 e del novembre 2002.

Il valore giornaliero più alto del 1966 fu misurato a Cadino di Fiemme (221 mm), ma va detto che questo dato è in un certo senso "pompato" dal fatto che in quella stazione la pioggia veniva misurata la sera anziché la mattina (la fase più intensa durò da mezzanotte alle otto di sera, come riportò la stazione di Cavalese, infatti a Cadino il giorno prima e dopo vennero misurati solo 10 mm). La val di Fiemme è una zona normalmente poco piovosa ed avere accumuli del genere deve aver messo in moto una quantità immane di detriti. Si racconta che la causa furono temporali autorigeneranti, ma non ho mai trovato osservazioni ufficiali al riguardo. Nel bollettino della prima decade di novembre inviato dalla stazione di Cavalese viene conteggiato un temporale che presumibilmente si riferisce al 4 novembre, ma niente di più preciso. Da notare che sia il 3 che il 5 novembre fu segnalata una nevicata "leggerissima" a Cavalese con temperatura minima di -0.2°C! Nel mezzo si arrivarono a toccare i 9.2°C con forte vento di scirocco. Anche a Cadino (stessa altitudine di Cavalese) vennero segnalati 1 cm di neve fresca la sera del 2 e ben 6 cm la sera del 5 (ma nessun temporale riportato). Addirittura a Pinzolo (776 m) vennero misurati 5 cm la mattina del 4, dopo che erano già caduti 52 mm; lì la temperatura salì a 8.6°lo stesso giorno. Tutti queste informazioni vengono dai documenti progetto Astro http://cma.entecra.it/astro

A grandi linee l'evoluzione mi sembra abbastanza chiara: neve a bassa quota seguita da scirocco potentissimo e pioggia abbondante fino a oltre 2000 m, poi rapido fronte freddo con crollo della quota neve fino a quote collinari (ma a quel punto era ormai troppo tardi).

Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org

Thomyorke

Citazione di: elnino il Lun 07 Novembre, 2016, 17:59:31
Vedo solo ora questa discussione. Per la mia tesi di laurea io avevo stilato una classifica degli eventi precipitativi più intensi in Trentino dal 1921 al 2009, basandomi sui dati di precipitazione omogeneizzati. Avevo definito un indice che teneva conto della climatologia degli eventi estremi (distribuzione GEV) di ogni stazione, così da valutare in quante stazioni un certo evento aveva portato precipitazioni effettivamente straordinarie.

L'evento del 1966 fu decisamente straordinario in termini di precipitazioni, e non solo nell'est della provincia. Al tempo del mio studio il 4 e 5 novembre 1966 (sfasati di un giorno perché la pioggia si misurava in genere la mattina) occupavano rispettivamente il 5° e 7° posto assoluto nella classifica dei giorni più piovosi a livello provinciale (in quasi 90 anni di misurazioni!). L'evento fu anche tra i più vasti in termini di superficie della provincia interessata, portando valori estremi in stazioni distanti oltre 100 km tra loro. Gli unici altri eventi paragonabili o persino superiori come intensità complessiva furono quelli del maggio 1926 e del novembre 2002.

Il valore giornaliero più alto del 1966 fu misurato a Cadino di Fiemme (221 mm), ma va detto che questo dato è in un certo senso "pompato" dal fatto che in quella stazione la pioggia veniva misurata la sera anziché la mattina (la fase più intensa durò da mezzanotte alle otto di sera, come riportò la stazione di Cavalese, infatti a Cadino il giorno prima e dopo vennero misurati solo 10 mm). La val di Fiemme è una zona normalmente poco piovosa ed avere accumuli del genere deve aver messo in moto una quantità immane di detriti. Si racconta che la causa furono temporali autorigeneranti, ma non ho mai trovato osservazioni ufficiali al riguardo. Nel bollettino della prima decade di novembre inviato dalla stazione di Cavalese viene conteggiato un temporale che presumibilmente si riferisce al 4 novembre, ma niente di più preciso. Da notare che sia il 3 che il 5 novembre fu segnalata una nevicata "leggerissima" a Cavalese con temperatura minima di -0.2°C! Nel mezzo si arrivarono a toccare i 9.2°C con forte vento di scirocco. Anche a Cadino (stessa altitudine di Cavalese) vennero segnalati 1 cm di neve fresca la sera del 2 e ben 6 cm la sera del 5 (ma nessun temporale riportato). Addirittura a Pinzolo (776 m) vennero misurati 5 cm la mattina del 4, dopo che erano già caduti 52 mm; lì la temperatura salì a 8.6°lo stesso giorno. Tutti queste informazioni vengono dai documenti progetto Astro http://cma.entecra.it/astro

A grandi linee l'evoluzione mi sembra abbastanza chiara: neve a bassa quota seguita da scirocco potentissimo e pioggia abbondante fino a oltre 2000 m, poi rapido fronte freddo con crollo della quota neve fino a quote collinari (ma a quel punto era ormai troppo tardi).



Eccezionale! Dalle reanalisi il fronte freddo in chiusura all'evento è evidente in effetti. Clamoroso il dato riferito alla temperatura di Pinzolo, aver raggiunto 8.6° dopo che nello stesso giorno sono caduti 5 cm di neve è davvero inusuale, specie per una località poco soggetta al riscaldamento per venti da sud. Mi piacerebbe sapere quanta neve cadde al tonale durante quell'evento... :o
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

elnino

Citazione di: Giacomo da Centa il Dom 30 Ottobre, 2016, 01:41:36

Come dice bene Franz, ad ovest di Trento mi sembra chiaro che la famosa "scaldata" fu molto più leggera. Lo mostrano i dati della Paganella, sempre che siano buoni. Ma MT li mette come validati. Gli estremi misurati sulla stazione meteo sulla cima (2125 m) nello stesso luogo della attuale, sono questi (da annale idrografico):

1/11, -8°/-4°
2/11, -7°/-1°
3/11, -7°/-1°
4/11, -7°/0°
5/11, -6°/+1°


Che siano validati da Meteotrentino vuol dire ben poco  ;) Inoltre sei caduto anche tu nella "trappola" del loro sito (sapessi quante bestemmie ha causato in giro per l'Europa...), che sballa le temperature giornaliere se usi la form "Dati personalizzati" e scegli sia Tmin che Tmax allo stesso tempo. Questi i valori corretti:

1/11, -8°/-4°
2/11, -7°/-1°
3/11, -5°/-4°
4/11, -7°/0°
5/11, -6°/1°

Vedi anche gli "output predefiniti" (dove però le massime sono sfasate di un giorno, secondo la convenzione dell'allora ufficio idrografico).
Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org

El Bonve

Beh oddio non è che ci siano chissà che differenze...
Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

elnino

Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org

elnino

Citazione di: El Bonve il Lun 07 Novembre, 2016, 18:38:14
Beh oddio non è che ci siano chissà che differenze...

1° di escursione anziché 6° mi sembra una discreta differenza. In generale questo bug può causare errori anche di oltre 10° (in pratica ogni 3-4 giorni vengono duplicati gli estremi del giorno prima)
Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org

yakopuz

Interessante come tu sottolinei l estensione areale dell evento. In effetti per mettere in crisi un grande bacino deve piovere dappertutto.
Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'