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Interstellar

Aperto da Thomyorke, Dom 04 Ottobre, 2015, 19:23:25

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Thomyorke

Paradossi narrativi e pezze metafisiche










Per salvare l'umanità alle prese con una carestia senza precedenti, la Nasa (o chi per essa) va alla ricerca di nuovi mondi lanciando le proprie navicelle spaziali all'interno di un warmhole, una galleria gravitazionale che funge da scorciatoia funzionale al raggiungimento di punti dello spazio remoti e altrimenti inavvicinabili sfruttando le tecnologie aerospaziali del tempo.
Così si viene a sapere che dei dodici eroi astronauti originariamente partiti per diverse traiettorie interstellari, solo tre sono riusciti a raggiungere tre distinti mondi appartenenti ad un'altra galassia e a trasmettere alla stazione sulla Terra i dati per la loro localizzazione: l'obiettivo è quello di esplorare e rilevare dati utili per capire se sia possibile attuare il piano di salvataggio elaborato dal professor John Brent.
Cooper, un ingegnere ex pilota della Nasa viene a conoscenza del piano decifrando i messaggi in codice binario inviati da un misterioso "fantasma" alla figlia Murph e contenenti le coordinate geografiche del centro di ricerche aerospaziali segreto. L'uomo decide di prendere parte alla missione, disposto anche a sacrificare se stesso per il bene dei figli e dell'umanità.
Dopo varie peripezie e "sfasamenti" temporali dovuti ad incursioni in luoghi a diversa densità gravitazionale, Cooper si fa inghiottire volontariamente all'interno di un buco nero assieme al fedele robot Tarsk per consentire "la manovra di fionda gravitazionale" che ha il merito di allontanare la navicella pilotata da Amelia dall'eccessivo campo gravitazionale dovuto alla vicinanza al black hole, proiettandola verso il terzo e ultimo pianeta esplorato nelle missioni precedenti (che si suppone essere quello buono, per ovvie esigenze narrative).

Tarsk e Cooper incredibilmente non vengono disintegrati dal buco nero ma finiscono all'interno di un Tesseratto, un cubo quadrimensionale in uno spazio a cinque dimensioni in cui è possibile inviare messaggi a persone appartenenti ad epoche temporali diverse sfruttando piccole modificazioni gravitazionali: si scopre così che il fantasma che "importunava" la piccola Murph era in realtà il padre stesso.
E qui ci sarebbe un primo appunto da fare: a chi è indirizzato il messaggio "stay", inviato da Cooper (quello nel Tesseratto, si intende) proprio nel momento in cui il se stesso del passato stava per congedarsi dalla figlia? Un disperato tentativo di convincere se stesso a non prendere parte alla missione? Ma se così fosse andata, non ci sarebbe stata alcua possibilità di salvarsi in un pianeta senza alcun futuro per gli uomini a causa delle nefaste conseguenze dell'ipotetico – e mai davvero esplicitato –  global warming. Forse il messaggio era indirizzato alla figlia? Ma, in questo caso, non si capirebbe il senso. Dove dovrebbe infatti rimanere? Forse è solo un caso di follia temporanea dovuta alla spossatezza tipica dei viaggi interstellari. Perdonabile in ogni caso.
Ben più grave è invece il paradosso ontologico che investe il nucleo narrativo centrale del film. Se, come più volte viene ribadito, è la stessa umanità "futura" a mettere a disposizione a Cooper gli strumenti tecnologici sia per intraprendere il viaggio esplorativo (warmhole), sia per comunicare alla figlia i dati della teoria cosmica rilevati dal solerte robot Tarsk all'interno del buco nero (Tesseratto), allora dobbiamo concludere che l'umanità era già salva ancora prima che Cooper si adoperasse per salvarla. Nolan ci descrive una situazione contraddittoria in cui uno è in grado di organizzare viaggiando nel passato la propria salvezza. Ma, evidentemente, per poter viaggiare indietro nel tempo devi essere prima salvato (come? da chi?), in modo da poter esistere nel futuro.
Il paradosso logico è evidente ed è accomunabile ad altri paradossi che emergono da esperimenti mentali in cui eventi immaginati danno luogo a veri e propri cortocircuiti logici, in cui le regole grammaticali che presiedono i nostri concetti si perdono nel buco nero del non senso, scientificamente meno problematico da studiare ma altrettanto affascinante almeno per chi ama la logica.
Si supponga, ad esempio, che un nipote torni indietro nel tempo e uccida suo nonno prima che incontri sua nonna o ancora che una gallina viaggi nel passato e deponga l'uovo da cui essa ha avuto origine. Come ha fatto il nipote ad agire se, avendo tolto di mezzo una delle sue cause materiali non poteva ancora essere nato?

In realtà un tentativo di risposta alla domanda esiste e fa riferimento alla teoria fisica del multiverso, il cui nome è stato coniato dallo scrittore e psicologo americano William James. Prima di addentrarci brevemente nella spiegazione del suo contenuto, è curioso notare come l'elaborazione stessa di una risposta trasforma il quesito proposto da escamotage puramente retorico in sfida difficile ma al tempo stesso affascinante.     
  In fisica moderna il multiverso è un' ipotesi scientifica che postula l'esistenza di universi coesistenti e alternativi al di fuori del nostro spaziotempo, spesso denominati dimensioni parallele; è la possibile conseguenza di alcune teorie scientifiche, specialmente la teoria delle stringhe  e quella delle bolle.     
   Secondo questa teoria  il paradosso del nonno non sfocia in una contraddizione, perché ogni "interferenza" col passato produrrebbe le sue conseguenze solo in un universo parallelo nel quale la storia si evolve in maniera diversa. Un universo parallelo viene generato istantaneamente ad ogni singola "interferenza". Se invece si assume che l'universo esistente sia unico, allora il paradosso è una vera e propria antinomia, perciò deve in qualche modo essere impossibile che il fatto paradossale avvenga.
Se ci riferiamo quindi alla teoria degli universi paralleli, il mondo in cui il nipote si troverebbe a vivere dopo aver effettuato il viaggio nel passato si costituirebbe in realtà come dimensione parallela senza alcuna relazione ulteriore con il mondo di "provenienza", per intenderci, quello da cui il giovane è partito per effettuare il suo viaggio nel tempo. Le caratteristiche dei due mondi, scorrendo in parallelo, non arriverebbero mai a generare le note contraddizioni (il nostro nipote non è più in questa interpretazione il figlio di un'entità mai venuta al mondo). Si tratta, con le debite proporzioni, della trasposizione nel contesto della fisica teorica di una distinzione che in semantica ha avuto il pregio di risolvere quei paradossi che derivano dalla possibilità dei linguaggi naturali di coniare proposizioni autoreferenziali, come "io sto mentendo",  proposizione vera se e solo se falsa (contraddizione). La distinzione tarskiana fra linguaggio oggetto e metalinguaggio nei linguaggi formalizzati consente di risolvere la tensione, vincolando la possibilità di riferirsi agli enunciati di un determinato linguaggio all'uso di enunciati appartenenti ad un linguaggio di livello superiore. Questa gerarchia ordinata dei linguaggi ricorda in effetti la struttura ontologica a più livelli dei mondi paralleli, almeno per quanto riguarda l'ideale normativo che opera in entrambe le concezioni: evitare l'autoriferimento (il tempo che "torna" su se stesso, così come il linguaggio che riflette su se stesso) per sfuggire ai paradossi logici che ne derivano.
Questa strategia fa al caso nostro se applicata agli eventi narrati in Interstellar? Escludiamo subito per le ragioni esposte sopra il caso in cui un'umanità già salva (e che ha già vissuto l'esperienza della propria salvezza) viaggi nel passato per salvarsi ( di nuovo?). Non rimane che tentare di "muovere i passi" da un universo parallelo differente e vedere se è possibile che questo entri in qualche modo in contatto con lo stesso universo parallelo specificatamente descritto nel film (che può in seguito divergere per quanto concerne le esperienze vissute dagli individui che lo popolano, individui la cui identità però rimane la stessa nel caso in cui partecipino di più dimensioni; analogamente, il nipote del nostro esperimento mentale incontra la stessa persona che ha generato suo padre, anche se lo incontra in un mondo alternativo in cui le sue azioni potrebbero divergere da quelle attuate in altri universi – potrebbe per esempio sposare un'altra donna e mettere al mondo una persona di cui non si ha riscontro in altre dimensioni parallele ).
Per provare ad articolare una soluzione logicamente coerente dobbiamo postulare quindi l'esistenza di almeno un mondo parallelo rispetto a quello descritto nella parte iniziale del film. Perché almeno uno di essi esista è sufficiente ammettere che nel periodo della carestia uno scienziato particolarmente geniale avesse escogitato una macchina del tempo in grado di viaggiare nel passato e correggere quindi gli errori che sarebbero stati in seguito commessi dagli uomini nel mondo descritto dal film (inquinamento, disboscamento ecc.), errori che, come da copione, costringeranno il pianeta ad una incurabile carestia. Secondo la teoria multiverso, il solo fatto di viaggiare nel passato genera automaticamente un mondo parallelo dotato di un'evoluzione spaziotemporale propria. Immaginiamo che in questo mondo "nuovo", non più problematico dal punto di vista delle scorte alimentari, global warming ecc., si riesca a costruire in futuro un warmhole per agevolare gli spostamenti interstellari e un Tesseratto, ovvero, lo ripetiamo, uno spazio multidimensionale grazie a cui è possibile interagire sia con il passato che con il futuro, (il tempo in uno spazio a 5 dimensioni non è concepito in modo lineare). Aggiungiamo che il livello degli studi scientifici presente su questo pianeta è tale per cui vi è una diffusa consapevolezza dell'esistenza degli universi paralleli e questa circostanza, unita ai racconti dello scienziato e ad una certa sensibilità verso se stessi (narcisismo multi-dimensionale?), ha fatto sì che gli abitanti fossero mossi dal desiderio di salvare gli esseri viventi (loro stessi in una dimensione parallela) alle prese con la carestia.  Ora chiediamoci: gli uomini che vivono su questo pianeta (chiamiamolo P2) possono apportare modifiche alle caratteristiche del pianeta descritto nel film (chiamiamolo P1)? Più in generale, posto che qualsiasi interferenza con il passato genera un universo parallelo che modifica il passato stesso e lo fa transitare su una dimensione alternativa, è concepibile che degli uomini del futuro, provenienti, lo ricordiamo, da un universo parallelo, condividano la propria tecnologia ( warmhole ecc.) con un pianeta in particolare appartenente ad un universo parallelo già esistente?
La risposta, purtroppo per gli abitanti di P1, è negativa, stando alla teoria menzionata. Qualsiasi intervento nel passato infatti genera automaticamente una linea evolutiva spaziotemporale (o universo parallelo) del tutto nuova. Concettualmente, insomma, ogni viaggio nel tempo genera un mondo nuovo, il che ci porta a dire che ogni potenziale incursione nel passato è accompagnata dall'impossibilità di rivivere gli stessi fatti che costituiscono la storia evolutiva specifica dell'universo da cui si è partiti. Come vedremo, volendo intervenire su un P1 preesistente, l'umanità futura vivente in P2 deve avere  in realtà generato P3, almeno seguendo la traccia della teoria multiverso!

Per tentare di salvare in extremis la consistenza logica della narrazione, ci rimane da percorrere un'ultima strada. Secondo questa interpretazione, l'umanità del futuro appartenente al pianeta parallelo P2 ha effettivamente viaggiato indietro nel tempo fino ad un momento T, antecedente al primo viaggio nel tempo da parte del nostro geniale scienziato, in un'epoca quindi in cui non si erano ancora formati i due mondi come entità spaziotemporali distinte. Con gli strumenti tecnologici del "futuro" questi uomini avrebbero predisposto il warmhole e il Tesseratto all'interno del buco nero, dileguandosi successivamente per rientrare nel "loro" autentico futuro. Ora, per così dire, questi uomini avrebbero fallito l'obiettivo della loro missione - i viaggi nel passato creano mondi nuovi e non possono infatti, secondo la teoria multi verso, modificare universi paralleli già costituiti – ma ciò non toglie che il loro intervento avrebbe contribuito comunque alla nascita del mondo parallelo P3. Non si può escludere che alcune caratteristiche dei mondi paralleli siano analoghe: così, nulla vieta di ammettere che le condizioni di vita si siano evolute in modo molto simile a quelle presenti nel mondo P1 e descritte dallo scienziato agli abitanti di P2. Anche in questo universo parallelo P3, cioè, il pianeta potrebbe essersi trovato alle prese con una gravissima carestia, che unita alla siccità, avrebbe determinato in breve tempo la scomparsa dell'umanità.
Il resto è cosa nota. La disponibilità del wormhole e la presenza del Tesseratto nel black hole sono così spiegate nei termini di un paradigma interpretativo forse un po' bizzarro ma in grado di salvare almeno la coerenza logica dell' intero sviluppo narrativo. Certo l'introduzione del viaggio nel tempo dello scienziato, necessaria per calare nel contesto narrativo un mondo parallelo alternativo a quello descritto, è un escamotage pensato assolutamente ad hoc allo scopo di salvare capra e cavoli, ma, d'altra parte,  siamo o non siamo nell'universo parallelo della finzione letteraria, in cui (quasi) tutto è lecito?
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

MrPippoTN

Franz hai modificato sto post 40 volte ed ogni volta è più lungo. Non avendo visto il film, ho provato a leggerlo ma mi si è aggrovigliato il cervello. In soldoni?

Giacomo da Centa

Citazione di: MrPippoTN il Mar 06 Ottobre, 2015, 10:38:31
Franz hai modificato sto post 40 volte ed ogni volta è più lungo. Non avendo visto il film, ho provato a leggerlo ma mi si è aggrovigliato il cervello. In soldoni?

Le mele devono essere davvero molto tossiche, in val di Non  ;D ;D ;D

MrPippoTN

Vale la pena vederselo, sto film, o è una cagata pazzesca?

AltoGardameteo

Sarò un cincinin più sintetico del Franz: filmone, da guardare assolutamente   ;)


Thomyorke

eccomi! Sì, il giudizio è assolutamente positivo. Oltretutto apprezzo i film con una trama non lineare e che affrontano "grandi questioni metafisiche". Di commediucole italiane ne ho piene le tasche.  ;)
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

AltoGardameteo

Venerdì sera sarò con amici a vedere "The Martian" di Ridley Scott a Rovereto, anche quello sta avendo buonissimi riscontri sia numerici che ti apprezzamento.

Giacomo da Centa

Io voglio andare a vedere il film su Lance Armstrong invece. A presto raga

MrPippoTN

Io guardo solo horror, ormai. Se non mi fanno paura mi addormento.

El Bonve

Anch' io tendo all' horror adesso... Vabbe che non guardo molti film
Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

MrPippoTN

Citazione di: El Bonve il Mar 06 Ottobre, 2015, 16:56:41
Anch' io tendo all' horror adesso... Vabbe che non guardo molti film

Io abbastanza. Di horror, per dire, me ne sparo una media di uno ogni quindici giorni... E questo da almeno tre anni a questa parte.
In realtà guardo anche altra roba, ma non ho più la vena da cineforum dei tempi dell'università, quando giravo per festival del cinema tipo questo: http://www.fareastfilm.com

Lorenzo

#11
Per ridere, parodia interstellar: https://www.youtube.com/watch?v=vgMOvmNRMeA  :D :D
Film bellissimo!

Flavioski

Citazione di: El Bonve il Mar 06 Ottobre, 2015, 16:56:41
Anch' io tendo all' horror adesso... Vabbe che non guardo molti film

Ma non serve guardare i film, basta dare un occhio ai modelli di questi ultimi giorni...

;D   :P