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Progetto medie degli ultimi trent'anni

Aperto da MrPippoTN, Mer 15 Ottobre, 2014, 09:41:08

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elnino

#75
Ah ok vedo la foto ora.  ;)
Comunque sembra meglio dello standard che era appendere il termometro al muro più a nord... (parlo ovviamente delle stazioni di fascia "amatoriale")
Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org

MrPippoTN

#76
Citazione di: elnino il Gio 13 Novembre, 2014, 23:37:20
Ah ok vedo la foto ora.  ;)
Comunque sembra meglio dello standard che era appendere il termometro al muro più a nord... (parlo ovviamente delle stazioni di fascia "amatoriale")

Io non parlo di stazioni amatoriali, ma di osservatori ufficiali, riconosciuti nella comunità scientifica, che spedivano i propri dati a qualche ente... A fine 800 si svilupparono un po' ovunque osservatori scientifici, solo che allora non esistevano le norme OMM e spesso i sensori venivano messi in torrette (tipo Moncalieri, Torino: http://www.nimbus.it/moncalieri/monc_car.htm). A Rovereto i dati sono stati raccolti in quella "finestra meteorica" sin dal 1882. Ora ti linko un articolo a cura di Ross che ne parla su un vecchio numero di Nimbus.

elnino

Citazione di: MrPippoTN il Gio 13 Novembre, 2014, 23:48:29

Io non parlo di stazioni amatoriali, ma di osservatori ufficiali, riconosciuti nella comunità scientifica, che spedivano i propri dati a qualche ente... A fine 800 si svilupparono un po' ovunque osservatori scientifici, solo che allora non esistevano le norme OMM e spesso i sensori venivano messi in torrette (tipo Moncalieri, Torino: http://www.nimbus.it/moncalieri/monc_car.htm). A Rovereto i dati sono stati raccolti in quella "finestra meteorica" sin dal 1882. Ora ti linko un articolo a cura di Ross che ne parla su un vecchio numero di Nimbus.

Beh Rovereto come la maggior parte degli osservatori di allora io le catalogo tra le amatoriali, nel senso che non erano gestite da scienziati. E dato che si misurava su base volontaria ognuno faceva un po' come voleva, anche se il central-anstalt di Vienna faceva delle ispezioni ogni tanto. Per questo giudico la sistemazione che si vede nella foto molto buona per l'epoca (1900), in linea appunto con gli osservatori "ufficiali".
Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org

MrPippoTN


MrPippoTN

Citazione di: elnino il Ven 14 Novembre, 2014, 00:00:24
Citazione di: MrPippoTN il Gio 13 Novembre, 2014, 23:48:29

Io non parlo di stazioni amatoriali, ma di osservatori ufficiali, riconosciuti nella comunità scientifica, che spedivano i propri dati a qualche ente... A fine 800 si svilupparono un po' ovunque osservatori scientifici, solo che allora non esistevano le norme OMM e spesso i sensori venivano messi in torrette (tipo Moncalieri, Torino: http://www.nimbus.it/moncalieri/monc_car.htm). A Rovereto i dati sono stati raccolti in quella "finestra meteorica" sin dal 1882. Ora ti linko un articolo a cura di Ross che ne parla su un vecchio numero di Nimbus.

Beh Rovereto come la maggior parte degli osservatori di allora io le catalogo tra le amatoriali, nel senso che non erano gestite da scienziati. E dato che si misurava su base volontaria ognuno faceva un po' come voleva, anche se il central-anstalt di Vienna faceva delle ispezioni ogni tanto. Per questo giudico la sistemazione che si vede nella foto molto buona per l'epoca (1900), in linea appunto con gli osservatori "ufficiali".

Leggiti il pdf, Yuri. Stai bestemmiando.

elnino

Attenzione, "amatoriale" non vuol dire per forza inferiore. Al giorno d'oggi giudico i dati delle stazioni amatoriali mediamente di qualità migliore rispetto alle stazioni ufficiali...
Però erano frati che facevano le misure, per quanto indubbiamente affidabili e anche spesso molto colti. Non me lo puoi paragonare agli osservatori di Vienna o di Parigi per dire...
Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org

elnino

Intanto ho trovato qualche metadata. Mi ero evidentemente confuso con la stazione di Ala.
Per Riva non è molto chiaro...
Però questi sono del 1891, sono certo che ce ne siano anche di più recenti.
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MrPippoTN

Citazione di: elnino il Ven 14 Novembre, 2014, 00:17:22
Attenzione, "amatoriale" non vuol dire per forza inferiore. Al giorno d'oggi giudico i dati delle stazioni amatoriali mediamente di qualità migliore rispetto alle stazioni ufficiali...
Però erano frati che facevano le misure, per quanto indubbiamente affidabili e anche spesso molto colti. Non me lo puoi paragonare agli osservatori di Vienna o di Parigi per dire...

No, ma io non chiamo in causa la sfumatura che vuoi attribuire al concetto di amatoriale, so benissimo che a volte una stazione meteo amatoriale è più affidabile di un'installazione istituzionale... Dico semplicemente che la specola di Rovereto non si può definire amatoriale, tutto qui. Al di là del fatto che tu mi stai paragonando delle capitali europee con una località di provincia sperduta tra le montagne (è chiaro che il paragone non regge perché il tutto è rapportato al proprio contesto)... Tuttavia io non sono assolutamente d'accordo con queste tue affermazioni, e te lo dico non solo da persona che contribuisce attivamente a mantenere in vita la serie storica di quella stazione meteo, ma anche con la cognizione di causa di uno che ha passato la vita nelle biblioteche e qualcosina in ambito archivistico la mastica.

In altre parole, credo di saper riconoscere la differenza tra una documentazione amatoriale e una documentazione scientifica. Amatoriale è il contadino che si segna le temperature su un quadernetto, ma qui si sta parlando di un'installazione nata a fine '800 per iniziativa del Museo Civico di Rovereto, uno dei più antichi musei d'Italia, fondato nel 1851 per incentivare la cultura scientifica... A seguito dell'esplicito invito del direttore della Società Meteorologica Italiana (Padre Denza, che sarà stato anche un uomo di Chiesa ma era laureato in fisica a Torino nonché padre spirituale della meteorologia italiana) il Museo ha deciso di istituire un osservatorio meteorologico finalizzato a raccogliere in maniera stabile e regolare dei dati, attraverso una strumentazione di precisione costosa ed avanzata (barometro di Torricelli, termoigrografo, barografo, psicrometro di August, etc.)... Tutto questo non si può definire amatoriale.

Malfatti e Cobelli (fondatori del Museo) hanno scritto una sfilza di pubblicazioni fondate sulle osservazioni di quella stazione. Ok, Cobelli era un dottore in medicina ma era specializzato in fisica e botanica. I frati del convento poi raccoglievano i dati tre volte al giorno con una precisione maniacale (i mm di mercurio della pressione erano indicati al centesimo, la tensione del vapore veniva calcolata sulla base di tabelle provenienti da fior fior di trattati di fisica presenti nel convento). Questa per me è attitudine scientifica al 100%. Del resto i registri della specola di Rovereto, sin dall'inizio della raccolta dati, sono stati spediti prima a Vienna e poi a Roma per fini statistici (io spedisco tuttora i dati della specola all'ente CRA-CMA, ogni mese). Insomma, stiamo parlando di uno dei più antichi osservatori d'Italia, di una delle serie storiche più complete in assoluto a livello nazionale, decine di registri cartacei perfettamente conservati e catalogati, raccolte di dati corredate da osservazioni a margine precise e puntali. Non dimentichiamo che a Rovereto c'era l'Accademia degli Agiati quando nel resto del Tirolo praticamente si camminava ancora a quattro zampe: la stazione meteo di Rovereto nasce grazie ad un preciso humus culturale, per questo i suoi registri rappresentano un patrimonio di un valore inestimabile. Basta sfogliarli due minuti per capire che sono stati redatti con un rigore scientifico che probabilmente nemmeno immagini: stato del cielo espresso in ottavi, annotazione della tipologia di nubi secondo la catalogazione scientifica, descrizione di eventi importanti, nevicate, temporali etc.

La fase amatoriale della raccolta dati a Rovereto, semmai, è precedente al 1882, quando le rilevazioni erano molto più frammentarie, riguardavano solo temperature minime e massime (in gradi Reaumur) e le precipitazioni (in linee parigine). Resoconti delle osservazioni meteorologiche negli anni 1878 e 1879 si trovano nel giornale locale "Raccoglitore": tali resoconti presentano una descrizione sommaria degli eventi che hanno caratterizzato i singoli mesi e le temperature estreme e medie dell'anno. Lì sono riportate le precipitazioni annuali e persino le scosse di terremoto. In realtà tra il 1870 e il 1880 i rapporti tra la Società Agraria Roveretana e l'I.R. Meteorologico di Vienna  erano diventati sempre più stretti: nel 1878 Rovereto poteva vantare uno dei primi servizi di previsioni del tempo basato sulle osservazioni compiute dall'osservatorio della città e sui telegrammi provenienti da Vienna e Trieste. Parte di tale documentazione è presente presso il Museo Civico. Si tratta di carte del tempo riguardanti l'Europa meridionale e centrale (principalmente le Alpi e il bacino del Mediterraneo) unite a specchietti riassuntivi con le osservazioni del tempo delle principali stazioni dell'Impero e del Regno d'Italia.

Insomma, Yuri... Tutti questi documenti, questi carteggi e questi trattati testimoniano un contesto tutt'altro che amatoriale, non scherziamo.

AltoGardameteo

#83
Citazione di: elnino il Gio 13 Novembre, 2014, 23:24:41
Io avevo la descrizione dettagliata della stazione di Riva da qualche parte, non credo che il termometro fosse su una torre... boh magari ricordo male.

Comunque era in pieno centro storico, magari in un cortile interno o appeso ad una parete com'era comune allora, ci sta che segnasse +2/+3° durante una nevicata. La stazione di Rovereto era in un giardino piuttosto ampio se non ricordo male.

In quel periodo erano attive anche ben due stazioni ad Arco (una munita persino di termografo) e le differenze con Riva sono minime.

Ad esempio gennaio 1900, temperatura media alle ore 7 del mattino:

Riva 4.2
Arco (I) 3.4
Arco (II) 3.5
Rovereto 1.6
Ala 2.0


Per la cronaca cmq quella storica di Arco era sulla torre della villa Arciducale, nella zona "alta" del centro storico

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b5/Arco_Villa50.JPG

Tanto per capirci nel gennaio 1963 lì sulla torre venne misurata una minima di -9.5°C, mentre davanti al Casinò  (mica in aperta campagna) -12°C .


E cmq insomma, +2° con una nevicata ... mah, sinceramente mi pare molto poco indicativo a questo punto questi dati, se così fosse ...

Poi il discorso per il Pippo era questo: ovvi che una stazione magari in quota (e perdipiù su lungolago) segni di più nelle minime rispetto al resto della città ed a 2 metri d'altezza ... però durante una nevicata, una piovuta o con cielo coperto, la differenza si annulla o quasi, è notorio ...


AltoGardameteo

Citazione di: elnino il Ven 14 Novembre, 2014, 00:24:44
Intanto ho trovato qualche metadata. Mi ero evidentemente confuso con la stazione di Ala.
Per Riva non è molto chiaro...
Però questi sono del 1891, sono certo che ce ne siano anche di più recenti.

Interessante questo ... sto cercando di capire quale fosse questa via del vento, visto che ora non esiste più una via simile a Riva, probabilmente ha cambiato nome.

Come chiesa ce ne sono almeno due in centro storico, anzi +2 altre due che ora sono le "porte" d'entrata al centro storico.

Più che altro io ero fermo che prima del 1a guerra la stazione fosse presso la Rocca, il castello sul lungolago ... e se alla fine invece venisse fuori che anche nell'ottocento la stazione fosse non molto lontana dall'ubicazione post-guerra (quella della serie 1926-1955), beh la differenza fra i dati prima e dopo la guerra sarebbe ancora più "anormale" e quindi dovuta sicuramente e per la maggior parte ad un problema strumentale e/o di posizionamento degli strumenti.


elnino

Citazione di: AltoGardameteo il Ven 14 Novembre, 2014, 02:47:48

Interessante questo ... sto cercando di capire quale fosse questa via del vento, visto che ora non esiste più una via simile a Riva, probabilmente ha cambiato nome.

Come chiesa ce ne sono almeno due in centro storico, anzi +2 altre due che ora sono le "porte" d'entrata al centro storico.

Più che altro io ero fermo che prima del 1a guerra la stazione fosse presso la Rocca, il castello sul lungolago ... e se alla fine invece venisse fuori che anche nell'ottocento la stazione fosse non molto lontana dall'ubicazione post-guerra (quella della serie 1926-1955), beh la differenza fra i dati prima e dopo la guerra sarebbe ancora più "anormale" e quindi dovuta sicuramente e per la maggior parte ad un problema strumentale e/o di posizionamento degli strumenti.


Via del Vento è l'attuale via Mazzini. Alla Rocca la stazione è stata attiva solo per un paio d'anni nel 1869-1870, almeno ufficialmente.
Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org

elnino

#86
Citazione di: MrPippoTN il Ven 14 Novembre, 2014, 02:32:22

No, ma io non chiamo in causa la sfumatura che vuoi attribuire al concetto di amatoriale, so benissimo che a volte una stazione meteo amatoriale è più affidabile di un'installazione istituzionale... Dico semplicemente che la specola di Rovereto non si può definire amatoriale, tutto qui. Al di là del fatto che tu mi stai paragonando delle capitali europee con una località di provincia sperduta tra le montagne (è chiaro che il paragone non regge perché il tutto è rapportato al proprio contesto)... Tuttavia io non sono assolutamente d'accordo con queste tue affermazioni, e te lo dico non solo da persona che contribuisce attivamente a mantenere in vita la serie storica di quella stazione meteo, ma anche con la cognizione di causa di uno che ha passato la vita nelle biblioteche e qualcosina in ambito archivistico la mastica.

In altre parole, credo di saper riconoscere la differenza tra una documentazione amatoriale e una documentazione scientifica. Amatoriale è il contadino che si segna le temperature su un quadernetto, ma qui si sta parlando di un'installazione nata a fine '800 per iniziativa del Museo Civico di Rovereto, uno dei più antichi musei d'Italia, fondato nel 1851 per incentivare la cultura scientifica... A seguito dell'esplicito invito del direttore della Società Meteorologica Italiana (Padre Denza, che sarà stato anche un uomo di Chiesa ma era laureato in fisica a Torino nonché padre spirituale della meteorologia italiana) il Museo ha deciso di istituire un osservatorio meteorologico finalizzato a raccogliere in maniera stabile e regolare dei dati, attraverso una strumentazione di precisione costosa ed avanzata (barometro di Torricelli, termoigrografo, barografo, psicrometro di August, etc.)... Tutto questo non si può definire amatoriale.

Malfatti e Cobelli (fondatori del Museo) hanno scritto una sfilza di pubblicazioni fondate sulle osservazioni di quella stazione. Ok, Cobelli era un dottore in medicina ma era specializzato in fisica e botanica. I frati del convento poi raccoglievano i dati tre volte al giorno con una precisione maniacale (i mm di mercurio della pressione erano indicati al centesimo, la tensione del vapore veniva calcolata sulla base di tabelle provenienti da fior fior di trattati di fisica presenti nel convento). Questa per me è attitudine scientifica al 100%. Del resto i registri della specola di Rovereto, sin dall'inizio della raccolta dati, sono stati spediti prima a Vienna e poi a Roma per fini statistici (io spedisco tuttora i dati della specola all'ente CRA-CMA, ogni mese). Insomma, stiamo parlando di uno dei più antichi osservatori d'Italia, di una delle serie storiche più complete in assoluto a livello nazionale, decine di registri cartacei perfettamente conservati e catalogati, raccolte di dati corredate da osservazioni a margine precise e puntali. Non dimentichiamo che a Rovereto c'era l'Accademia degli Agiati quando nel resto del Tirolo praticamente si camminava ancora a quattro zampe: la stazione meteo di Rovereto nasce grazie ad un preciso humus culturale, per questo i suoi registri rappresentano un patrimonio di un valore inestimabile. Basta sfogliarli due minuti per capire che sono stati redatti con un rigore scientifico che probabilmente nemmeno immagini: stato del cielo espresso in ottavi, annotazione della tipologia di nubi secondo la catalogazione scientifica, descrizione di eventi importanti, nevicate, temporali etc.

La fase amatoriale della raccolta dati a Rovereto, semmai, è precedente al 1882, quando le rilevazioni erano molto più frammentarie, riguardavano solo temperature minime e massime (in gradi Reaumur) e le precipitazioni (in linee parigine). Resoconti delle osservazioni meteorologiche negli anni 1878 e 1879 si trovano nel giornale locale "Raccoglitore": tali resoconti presentano una descrizione sommaria degli eventi che hanno caratterizzato i singoli mesi e le temperature estreme e medie dell'anno. Lì sono riportate le precipitazioni annuali e persino le scosse di terremoto. In realtà tra il 1870 e il 1880 i rapporti tra la Società Agraria Roveretana e l'I.R. Meteorologico di Vienna  erano diventati sempre più stretti: nel 1878 Rovereto poteva vantare uno dei primi servizi di previsioni del tempo basato sulle osservazioni compiute dall'osservatorio della città e sui telegrammi provenienti da Vienna e Trieste. Parte di tale documentazione è presente presso il Museo Civico. Si tratta di carte del tempo riguardanti l'Europa meridionale e centrale (principalmente le Alpi e il bacino del Mediterraneo) unite a specchietti riassuntivi con le osservazioni del tempo delle principali stazioni dell'Impero e del Regno d'Italia.

Insomma, Yuri... Tutti questi documenti, questi carteggi e questi trattati testimoniano un contesto tutt'altro che amatoriale, non scherziamo.

Premesso che stiamo discutendo di definizioni personali, quindi non c'è nessuno che ha ragione o torto, la differenza è che tu associ il concetto di amatoriale a qualcosa che ha per forza una qualità inferiore. Dal mio punto di vista invece "amatoriale" è qualcosa che non è svolto di professione.
Ti assicuro che molti altri osservatori austro-ungarici dell'epoca avevano degli standard simili a quelli di Rovereto, sebbene gestiti da medici, maestri, religiosi etc. (difficilmente contadini!). E avevano anche loro strumenti di ottima fattura forniti da Vienna. La stazione di Riva addirittura telegrafava i dati a Vienna OGNI GIORNO, ma era comunque del tutto amatoriale (gestita dal direttore del ginnasio).
A quei tempi non si potevano installare stazioni automatiche autonome e nemmeno pagare apposta gente per fare le misure (ad eccezione di casi particolari come gli osservatori in montagna), quindi quella degli amatori era l'unica soluzione. Ed è stata un'ottima soluzione.  ;)

Capisco che oggi il concetto di amatore nella meteorologia è parecchio cambiato, dato che chiunque può comprarsi una stazione anche al supermercato, i cui sensori sono di qualità enormemente inferiore a quelli che si usavano allora, e chiunque può pubblicare i dati su internet.
Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
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MrPippoTN

#87
Citazione di: AltoGardameteo il Ven 14 Novembre, 2014, 02:38:22
Citazione di: elnino il Gio 13 Novembre, 2014, 23:24:41
Io avevo la descrizione dettagliata della stazione di Riva da qualche parte, non credo che il termometro fosse su una torre... boh magari ricordo male.

Comunque era in pieno centro storico, magari in un cortile interno o appeso ad una parete com'era comune allora, ci sta che segnasse +2/+3° durante una nevicata. La stazione di Rovereto era in un giardino piuttosto ampio se non ricordo male.

In quel periodo erano attive anche ben due stazioni ad Arco (una munita persino di termografo) e le differenze con Riva sono minime.

Ad esempio gennaio 1900, temperatura media alle ore 7 del mattino:

Riva 4.2
Arco (I) 3.4
Arco (II) 3.5
Rovereto 1.6
Ala 2.0


Per la cronaca cmq quella storica di Arco era sulla torre della villa Arciducale, nella zona "alta" del centro storico

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b5/Arco_Villa50.JPG

Tanto per capirci nel gennaio 1963 lì sulla torre venne misurata una minima di -9.5°C, mentre davanti al Casinò  (mica in aperta campagna) -12°C .


E cmq insomma, +2° con una nevicata ... mah, sinceramente mi pare molto poco indicativo a questo punto questi dati, se così fosse ...

Poi il discorso per il Pippo era questo: ovvi che una stazione magari in quota (e perdipiù su lungolago) segni di più nelle minime rispetto al resto della città ed a 2 metri d'altezza ... però durante una nevicata, una piovuta o con cielo coperto, la differenza si annulla o quasi, è notorio ...



Mica tanto notorio. Per me è notorio che quando a Riva nevica spesso (non dico sempre, ma spesso sì) nelle primissime vicinanze del lago la neve nemmeno attacca, il Dany ha anche già avuto modo di sottolinearlo linkando qui delle webcam che sfruttava per stuzzicarti. In quelle occasioni sei stato tu a rispondergli e a spiegarci che quella situazione è tipica dei primi 50 metri di "costa" e che basta allontanarsi dalla spiaggia anche di soli 100 metri che cambia tutto.

Discorso Arco: adesso noi abbiamo installazioni in campagna, es. Arco Bruttagosto, che ci fanno capire che a distanza di pochi metri anche in Busa le temperature possono scendere maggiormente rispetto a quanto non si direbbe se ci si lasciasse trarre in inganno dal contesto mediterraneo che circonda il Lago di Garda... Ma se all'epoca i dati venivano raccolti in paese, magari in zona Arboreto, e su una torre... Beh, mi sembra abbastanza plausibile che facesse un po' più caldo che a Rovereto.

ross

Citazione di: elnino il Ven 14 Novembre, 2014, 08:40:07
Citazione di: MrPippoTN il Ven 14 Novembre, 2014, 02:32:22

No, ma io non chiamo in causa la sfumatura che vuoi attribuire al concetto di amatoriale, so benissimo che a volte una stazione meteo amatoriale è più affidabile di un'installazione istituzionale... Dico semplicemente che la specola di Rovereto non si può definire amatoriale, tutto qui. Al di là del fatto che tu mi stai paragonando delle capitali europee con una località di provincia sperduta tra le montagne (è chiaro che il paragone non regge perché il tutto è rapportato al proprio contesto)... ..............

Insomma, Yuri... Tutti questi documenti, questi carteggi e questi trattati testimoniano un contesto tutt'altro che amatoriale, non scherziamo.

Premesso che stiamo discutendo di definizioni personali, quindi non c'è nessuno che ha ragione o torto, la differenza è che tu associ il concetto di amatoriale a qualcosa che ha per forza una qualità inferiore. Dal mio punto di vista invece "amatoriale" è qualcosa che non è svolto di professione.
Ti assicuro che molti altri osservatori austro-ungarici dell'epoca avevano degli standard simili a quelli di Rovereto, sebbene gestiti da medici, maestri, religiosi etc. (difficilmente contadini!). E avevano anche loro strumenti di ottima fattura forniti da Vienna. La stazione di Riva addirittura telegrafava i dati a Vienna OGNI GIORNO, ma era comunque del tutto amatoriale (gestita dal direttore del ginnasio).
A quei tempi non si potevano installare stazioni automatiche autonome e nemmeno pagare apposta gente per fare le misure (ad eccezione di casi particolari come gli osservatori in montagna), quindi quella degli amatori era l'unica soluzione. Ed è stata un'ottima soluzione.  ;)

Capisco che oggi il concetto di amatore nella meteorologia è parecchio cambiato, dato che chiunque può comprarsi una stazione anche al supermercato, i cui sensori sono di qualità enormemente inferiore a quelli che si usavano allora, e chiunque può pubblicare i dati su internet.

Pippo, in un senso concordo con Yuri con il fatto che, definizioni a parte, la stazione di Rovereto non era gestita da scienziati. Ma non userei il termine amatoriale. Specialmente fino agli anni '50, era in collegamento con istituzioni scientifiche e per anni le osservazioni erano gestite dal professore di fisica (e dagli studenti) del ginnasio.
Come dici tu Yuri, la soluzione di mettere l'osservatorio in un convento e' stata vincente per garantire continuita' (...almeno fino al 2001 quando se non c'eravamo io e Fausto sarebbe tutto andato in malora). Credo che diverso in quei tempi fosse l'approccio alle osservazioni. Dato che li non si facevano elaborazioni ma solo attivita' osservativa, anche un non scienziato, se educato su come prendere le misure correttamente, era adatto al lavoro. E il convento ne ha sempre fatto un vanto del compito che gli assegno la societa' meteorologica italiana nel 1882 prima ed il regio esercito italiano nel 1919 poi.

Cmq, i metadati di quella stazione li ho ricercati bene e ho documentato tutto in quell'articolo di Nimbus e sul sito del museo trovi altre foto e la storia completa http://www.museocivico.rovereto.tn.it/context.jsp?ID_LINK=111337&area=71 . Le osservazioni di temperatura non sono mai state fatte nel giardino, erano semrpe tra i 5 e i 7 metri dal suolo nella capannina sul lato nord dell'edificio. Quelle di precipitazione per la maggior parte erano dal pluviometro in giardino. 
BAROMETER, n.
An ingenious instrument which indicates what kind of weather we are having. - A. Bierce, The Devil's Dictionary

elnino

Citazione di: ross il Ven 14 Novembre, 2014, 09:56:08
Pippo, in un senso concordo con Yuri con il fatto che, definizioni a parte, la stazione di Rovereto non era gestita da scienziati. Ma non userei il termine amatoriale. Specialmente fino agli anni '50, era in collegamento con istituzioni scientifiche e per anni le osservazioni erano gestite dal professore di fisica (e dagli studenti) del ginnasio.
Come dici tu Yuri, la soluzione di mettere l'osservatorio in un convento e' stata vincente per garantire continuita' (...almeno fino al 2001 quando se non c'eravamo io e Fausto sarebbe tutto andato in malora). Credo che diverso in quei tempi fosse l'approccio alle osservazioni. Dato che li non si facevano elaborazioni ma solo attivita' osservativa, anche un non scienziato, se educato su come prendere le misure correttamente, era adatto al lavoro. E il convento ne ha sempre fatto un vanto del compito che gli assegno la societa' meteorologica italiana nel 1882 prima ed il regio esercito italiano nel 1919 poi.

Cmq, i metadati di quella stazione li ho ricercati bene e ho documentato tutto in quell'articolo di Nimbus e sul sito del museo trovi altre foto e la storia completa http://www.museocivico.rovereto.tn.it/context.jsp?ID_LINK=111337&area=71 . Le osservazioni di temperatura non sono mai state fatte nel giardino, erano semrpe tra i 5 e i 7 metri dal suolo nella capannina sul lato nord dell'edificio. Quelle di precipitazione per la maggior parte erano dal pluviometro in giardino. 

Grazie per il link Alessio!

Tra l'altro il caso di Rovereto non è certo isolato, molte delle serie storiche piu' lunghe soprattutto in ambito alpino provengono da conventi e monasteri, basti pensare a Hohenpeissenberg e Marienberg. In Trentino poi erano parecchi gli osservatori di questo tipo (Trento, Pergine, Mezzolombardo, S.Romedio...)
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