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Previsione della quota neve

Aperto da MrPippoTN, Mar 19 Marzo, 2013, 13:26:27

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Thomyorke

quello che dici ste rafforza la tesi delle turbolenze in basso...l'11 marzo 2004 cosa fece? e il 30 novembre 2008? e l'1 dicembre 2008?
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

Thomyorke

Citazione di: Fede il Mar 19 Marzo, 2013, 22:32:32
Citazione di: Thomyorke il Mar 19 Marzo, 2013, 22:24:49
Altro dato IMBARAZZANTE: Mezzolombardo praticamente 0 cm accumulati, Maso Milano più di 50...il tutto in 3 km di distanza...

Ma quando? Ieri ho misurato 17cm a Mezzolombardo.

Qui a Mezzocorona ora ci saranno 2cm la verticale del monte incide molto in questa stagione e scalda ma Mezzolombardo proprio no.

zona istituto martini neanche 5 cm...
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MrPippoTN

L'idea che mi sono fatto di questa nevicata è che il calore latente di fusione ha lavorato MOSTRUOSAMENTE. Dove non ha lavorato a sufficienza per colpa delle turbolenze, infatti, ha nevicato molto meno, ho visto crolli fino a 10 cm di spessore nel giro di una curva...

Thomyorke

Citazione di: MrPippoTN il Mar 19 Marzo, 2013, 22:37:52
L'idea che mi sono fatto di questa nevicata è che il calore latente di fusione ha lavorato MOSTRUOSAMENTE. Dove non ha lavorato a sufficienza per colpa delle turbolenze, infatti, ha nevicato molto meno, ho visto crolli fino a 10 cm di spessore nel giro di una curva...

mah non sono molto d'accordo...il limite neve già con le prime prp era sui 400/500 mt...
secondo me la qn è calata soprattutto per rovesciamento di aria fredda dalle quote più alte, ricordiamoci che su avevamo un gran bel serbatoio di aria fredda...
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ste77

Citazione di: Thomyorke il Mar 19 Marzo, 2013, 22:32:45
quello che dici ste rafforza la tesi delle turbolenze in basso...l'11 marzo 2004 cosa fece? e il 30 novembre 2008? e l'1 dicembre 2008?

eh non ho dati purtroppo...
nel 2004 vivevo a Rovereto ma ci metterei la mano sul fuoco che non ha fatto nulla...
2008 in generale il mio ricordo è che non c'era differenza con Trento nelle varie nevicate e lo notavo andando al lavoro, ma dell'1 dicembre ricordo poco...non frequentavo il forum e quindi se un giorno ero in ferie e non andavo al lavoro non è che avevo tanti paragoni...ad esempio io la differenza Rovereto-Trento l'ho scoperta dal 2003 da quando lavoro a Trento e dal 2006 da quando vivo a Romagnano, prima la ignoravo...

sono cosciente di abitare dalla parte sbagliata delle Alpi
MeteoCalliano

Noelbrik

Sto col franz, nel senso che il fatto che l'umidità fosse alta già ad inizio evento secondo me fa più propendere per un rovesciamento di aria

MrPippoTN

Citazione di: Thomyorke il Mar 19 Marzo, 2013, 22:46:13
Citazione di: MrPippoTN il Mar 19 Marzo, 2013, 22:37:52
L'idea che mi sono fatto di questa nevicata è che il calore latente di fusione ha lavorato MOSTRUOSAMENTE. Dove non ha lavorato a sufficienza per colpa delle turbolenze, infatti, ha nevicato molto meno, ho visto crolli fino a 10 cm di spessore nel giro di una curva...

mah non sono molto d'accordo...il limite neve già con le prime prp era sui 400/500 mt...

E allora? E da 4/500 in giù?

Thomyorke

da 400 in giù il calo si è registrato grazie all'aria fredda in quota che si è riversata in basso attraverso le precipitazioni...
un caso classico in cui il clf ha lavorato parecchio è stato quello del 1 dicembre 2008: qn da 1000/1200 mt in fondovalle solo grazie alle fortissime prp, senza aria fredda in quota!
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Noelbrik


Citazione di: MrPippoTN il Mar 19 Marzo, 2013, 22:37:52
L'idea che mi sono fatto di questa nevicata è che il calore latente di fusione ha lavorato MOSTRUOSAMENTE. Dove non ha lavorato a sufficienza per colpa delle turbolenze, infatti, ha nevicato molto meno, ho visto crolli fino a 10 cm di spessore nel giro di una curva...


quindi tu Pippo dici che, microsituazioni di turbolenza presente prima della curva e assenti dopo (o viceversa) hanno fatto si che il calore latente lavorasse in maniera totalmente diversa così da avere effetti diversi sulle temperature e di riflesso sugli accumuli?

yakopuz

Non ho chiarissimo cosa si intende per turbolenza.
Io quello che ho osservato e' che in queste situazioni, con neve forte ma T leggermente positive, conta molto l'orografia locale per formare uno strato freddo al suolo che fa si che accumuli bene. Se c'e vento questo non si forma. Secondo me questo strato e' abbastanza pellicolare e locale. Ecco che collinette tipo Doss Trento o micro orografia contano.
Ecco perche tutte queste differenze di accumulo in questo caso.

Altro discorso: nevicata di Dicembre. Li lo strato caldo era in quota, a 1500 m. Dunque bisogna guardare la topografia a 1500 per capire. Doss Trento e piccole colline contano poco. Hanno contato solo per garantire un buon gelicido dopo che ha favorito la conservazione del manto.
Li c'era un controllo della topografia di media scala, co una linea retta in direzione S/W N/E che ha separato zone dove la neve e durata molto, legata alla fine dello strato caldo in quota. La linea partiva circa dal Bondone, passava su Gardolo, sui monti tra la Val di Cembra e Salorno per arrivare su fino verso Bressanone ... Chi era a S/E ha preso pioggia e gelicidio, a N/W neve.
Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'

MrPippoTN

Citazione di: Noelbrik il Mar 19 Marzo, 2013, 23:31:17

Citazione di: MrPippoTN il Mar 19 Marzo, 2013, 22:37:52
L'idea che mi sono fatto di questa nevicata è che il calore latente di fusione ha lavorato MOSTRUOSAMENTE. Dove non ha lavorato a sufficienza per colpa delle turbolenze, infatti, ha nevicato molto meno, ho visto crolli fino a 10 cm di spessore nel giro di una curva...


quindi tu Pippo dici che, microsituazioni di turbolenza presente prima della curva e assenti dopo (o viceversa) hanno fatto si che il calore latente lavorasse in maniera totalmente diversa così da avere effetti diversi sulle temperature e di riflesso sugli accumuli?

Sì. E che il Franz non lo capirà mai. ;D

MrPippoTN

Citazione di: Thomyorke il Mar 19 Marzo, 2013, 23:28:52
da 400 in giù il calo si è registrato grazie all'aria fredda in quota che si è riversata in basso attraverso le precipitazioni...

Sì, fenomeno che in italiano si definisce raffreddamento dell'aria dovuto al calore latente di fusione.

Citazione di: Thomyorke
un caso classico in cui il clf ha lavorato parecchio è stato quello del 1 dicembre 2008: qn da 1000/1200 mt in fondovalle solo grazie alle fortissime prp, senza aria fredda in quota!

Non cambia nulla: in quel caso ha lavorato a quote medie, stavolta a quote basse.

MrPippoTN

Giocando con Google Earth, Alessio ha ottenuto la sezione della valle in corrispondenza di Gardolo, Trento Sud e Rovereto. Guardate le differenze e capirete come mai il calore latente di fusione esercitato a Gardolo riesce a raffreddare così bene l'aria fino a fondovalle: si vede a occhio che c'è molto meno volume d'aria da raffreddare!!!

GARDOLO (Lamar - Montevaccino):



TRENTO (Sardagna - Povo):



ROVERETO (Pedersano - Moietto):


Thomyorke

ehm pippo, pronto a fare ammenda? Rovesciamento di aria fredda e raffreddamento da calore latente di fusione sono due fenomeni DIVERSI!!
Nel primo caso avviene un trasferimento di aria fredda, nel secondo il raffreddamento è dovuto all'impiego di energia termica nei processi di fusione del fiocco che viene sottratta all'atmosfera...
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MrPippoTN

Citazione di: Thomyorke il Mer 20 Marzo, 2013, 13:29:05
ehm pippo, pronto a fare ammenda? Rovesciamento di aria fredda e raffreddamento da calore latente di fusione sono due fenomeni DIVERSI!!
Nel primo caso avviene un trasferimento di aria fredda, nel secondo il raffreddamento è dovuto all'impiego di energia termica nei processi di fusione del fiocco che viene sottratta all'atmosfera...

Domenica notte la quota neve si abbassata fino a raggiungere i fondovalle a causa del calore latente di fusione legato all'intensità delle precipitazioni. Laddove le valli erano più strette e i fenomeni più intensi, questo è avvenuto in modo più efficace.