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14 settembre 2010: finalmente apre il primo forum esclusivamente dedicato ai meteoappassionati del Trentino - Alto Adige / Südtirol!

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99 anni fa

Aperto da elnino, Ven 15 Aprile, 2016, 14:10:53

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elnino

Il 15 aprile 1917 si può considerare la data di chiusura dell'inverno meteorologicamente più clamoroso del 20° secolo nel sud delle Alpi; almeno al di sopra dei 500 m, nonché ovviamente in tutta la val di Non  ::)

Quel giorno a Cles si ebbe l'ultimo giorno con neve al suolo, il 148° consecutivo! Di questi, 63 giorni consecutivi, dal 10 gennaio al 13 marzo, con oltre un metro di neve al suolo:o Il totale di neve fresca fu di 521 cm (calcolata semplicemente dalle differenze del manto di nevoso a intervalli di 24 ore); di questi, 136 cm si accumularono tra l'8 e il 17 gennaio (aggiungendosi ad un manto preesistente di 58 cm).

I giorni con precipitazioni nevose furono oltre 50 sopra i 1000 metri (praticamente uno su tre). In val d'Ultimo il totale di neve fresca superò i 13 metri a 1500 m!

Elenco qui gli spessori massimi del manto nevoso in TAA in quell'inverno, recuperati recentemente dall'archivio ZAMG (un nostro studente sta scrivendo la sua tesi al riguardo):

Marienberg 100 cm
St. Martin in Passeier 120 cm
St. Gertraud im Ulten 260 cm
St. Helena im Ulten 220 cm
Gossensass 210 cm
Sterzing 92 cm
St. Veit in Prags 210 cm
Antholz 100 cm
Steinhaus 116 cm
Bruneck 100 cm
Sand in Taufers 60 cm
St. Cassian 242 cm
Brixen 34 cm
St. Christina 133 cm
Pens 180 cm
Deutschnofen 140 cm
St. Nikolaus bei Kaltern 100 cm
S. Bernardo di Rabbi 206 cm
Fondo 130 cm
Cles 194 cm
Mendola 250 cm
Denno 160 cm
Predazzo 125 cm
Cavalese 179 cm
Altrei 134 cm
Campiglio 248 cm (stazione sepolta da una valanga a metà dicembre!)

Nel complesso della rete austro-ungarica gli spessori maggiori si trovano in Carinzia, con valori superiori ai 3 metri ad appena 1000 metri di altitudine. Purtroppo non c'erano stazioni in alta quota, solo qualche osservazione alla buona via cannocchiale  ;D. Ci sono però naturalmente le testimonianze dei soldati al fronte, si parla spesso di 10 metri di neve al suolo, condizioni inimmaginabili in cui vivere, col terrore costante delle valange (almeno 10 mila morti "bianche" stimate).
Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org

Lorenz1982

Einfach unglaublich! Semplicemente incredibile!


MeteoBorgo www.meteoborgo.it

Dati MeteoBorgo in tempo reale: www.meteoborgo.it/dati.html

Twitter: www.twitter.com/MeteoBorgo

elnino

Aggiungo gli spessori presenti al 15 aprile 1917 in alcune stazioni:

Cave del Predil (Friuli, 820m) 108 cm
St. Gertraud im Ulten (1500m) 193 cm
St. Cassian (1526 m) 171 cm
Mendola (1360 m) 118 cm

Non male.
Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org

ross

Ci sono un paio di foto in una pubblicazione sulla Grande Guerra a passo Coe (del mio ex prof di greco e latino trallaltro) in cui si vede il manto formidabile la primavera successiva a quell'inverno....pazzesco
BAROMETER, n.
An ingenious instrument which indicates what kind of weather we are having. - A. Bierce, The Devil's Dictionary

Thomyorke

Sw a manetta? Che spettacolo :o
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

Enrik

Sul tema consiglio una bellissima lettura storica dello storico roveretano Diego Leoni, La guerra verticale, uscito con Einaudi l'anno scorso, sulla guerra di montagna tra Veneto e Trentino nella I Guerra Mondiale.

Il capitolo 9, Ira in cielo e in terra, è dedicato all'avversità degli elementi. Ci sono cronache interessantissime di soldati e ufficiali sugli eventi meteo e soprattutto sul freddo e sulla neve. Per darvi l'idea il capitolo si apre con la cronaca di un colonnello italiano datata 4 settembre 1915 che riporta tanta neve  caduta in montagna che crea grandi difficoltà alle operazioni, con 7 gradi a Edolo e 0 a Ponte di Legno. Quantità di neve e freddo inimmaginabili per gli standard di oggi, oltre al problema delle tante valanghe che si sono mangiate un numero incredibile di uomini. Chiaramente il tutto era molto tragico, per chi doveva vivere negli stenti e nella precarietà e combattere per una guerra insensata e disumana.

Non potevano essere invertite le fasi climatiche? Doppia crudeltà della storia (soprattutto per i nostri bisnonni)

AltoGardameteo

#6
Non ho al momento ancora dati, ma so che anche qui in Busa dovrebbe aver fatto un discreto pacco di neve.

Devo recuperarla, ma da qualche parte in archivio ho una foto che alcuni anni fà scattai ad una foto esposta in un hotel di Torbole, scattata nel 1917 dalle postazioni del Baldo, con una bellissima panoramica sulla Busa imbiancata di neve e Brenta/Adamello sullo sfondo.


elnino

Ho recuperato ulteriori dati al convento di S.Bernardino, in particolare per Cavalese e Mezzolombardo.

A Mezzolombardo l'altezza massima raggiunse 70 cm, in seguito a due nevicate da 60 e 44 cm (51.3 e 56.0 mm) avvenute tra l'8 e il 17 gennaio 1917. E' notevole (ma non troppo sorprendente) che a inizio gennaio non ci fosse neve al suolo in val d'Adige, in confronto ai 65 cm di Cles e 40 cm di Denno.
La neve al suolo a Mezzolombardo poi durò "solo" fino al 19 marzo. L'ultima nevicata della stagione fu il 6-7 marzo con 20 cm (33.4 mm).

A Cavalese, 521 mm di precipitazioni tra novembre e aprile si tradussero in 418 cm di neve fresca (misurata giornalmente) divisi su 49 giorni con almeno 1 cm (9 giorni con almeno 20 cm). Ci furono in particolare due "ondate" che portarono la maggior parte delle precipitazioni  nevose, la prima tra l'8 e il 21 dicembre (144 mm / 132 cm) e la seconda tra l'8 e il 24 gennaio (78 mm / 133 cm).
Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org